Lo spazio non ha caratteristiche né dimensioni definite, può essere contenuto da una linea, misurato dagli oggetti che vi sono immersi, segmentato nelle sue componenti. Nell’idea di spazio, è compreso il concetto di continuum che presuppone la possibilità di procedere per addizioni parziali. Un ambiente organizzato razionalmente consente un maggiore utilizzo di ogni centimetro cubo di spazio. In questo senso, la modularità esplora territori significativi per il progetto. La Superchair di Ken Isaac alla fine degli anni Sessanta, che dello studio dello spazio ha fatto una filosofia progettuale, o l’Abitacolo di Bruno Munari qualche anno dopo, procedevano per accostamento di unità modulari, mantenendo il progetto adeso allo svolgimento delle funzioni a cui doveva assolvere, senza indulgere nel superfluo. Se dagli anni Sessanta, il tema della modularità è stato esplorato con tagli visionari che ne hanno allargato i confini e superato la nozione modernista di sistema rigido, oggi, le infinite possibilità di manovra consentite dall’approccio modulare al progetto risultano in forme interessanti che vanno al di là del domino sistematico della forma reiterata.
Il bello del design modulare
Una selezione di progetti modulari che superano la nozione modernista di sistema rigido e allargano i confini di azione.
Cubit
Lago
Blå Station
Offecct
DVO
Arper
Edra
True Design
Cassina
Agapecasa
Tecno
Molteni
Montana
B&B Italia
De Padova
Rexite
B&B Italia
Gan
Desalto
Arflex
String
De Castelli
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- Giulia Guzzini
- 21 gennaio 2019
Sistema d’arredo che fa della modularità il proprio alfabeto compositivo, Cubit® si articola in moduli di dimensioni differenti rispondenti a diverse funzioni di contenimento. Una ricetta semplice per un living modulare attraverso cui l’utente è libero di progettare mobili adatti alle proprie specifiche necessità, in cui il contenuto determina la forma di sistemi di scaffalature ma anche di credenze, comodini o mobili wi-fi.
LagoLinea si potrebbe disegnare a mano libera. Grazie al sistema di sospensione dei fianchi, questa libreria a muro progettata da Daniele Lago conquista le pareti creando composizioni che si adattano all'ambiente in maniera naturale. LagoLinea continua a convincere per l’assoluta libertà espressiva che consente all’utente di divertirsi con le forme e dialogare con lo spazio, in assenza assoluta di vincoli strutturali.
Un sistema modulare si fonda sulla ripetizione di un modulo. Quello del programma di sedute Bob disegnato da Stefan Borselius e Thomas Bernstrand per il marchio svedese Blå Station è tra i più piccoli immaginabili: 26 cm è la larghezza dell’elemento base su cui fa leva il sistema. Bob Job aggiunge all’estrema flessibilità della serie Bob alcuni componenti, come mensole e piani d’appoggio, per potenziarne la funzionalità.
Un buon esempio di divano modulare e multivalente è il sistema Lucy di Offecct – che l'azienda svedese ha battezzato con lo stesso nome della progettista: la britannica Lucy Kurrein. Rompendo le barriere tra l’ufficio e la casa, questo divano combina comfort e struttura. Postazione di lavoro alternativa e componibile basata su sedili singoli, Lucy incorpora moduli imbottiti e funzioni aggiuntive come piani d’appoggio e appendiabiti.
Per rispondere alle rinnovate esigenze di flessibilità che caratterizzano gli ambienti di lavoro, l’azienda veneta ha presentato un progetto integrato firmato da Enzo Berti che coniuga elementi d’arredo e partizioni fonoassorbenti. Si tratta di DV300, un ampio programma che propone due famiglie di prodotti: da un lato, gli elementi di partizione con funzione fonoassorbente DV300-C Zone, e dall’altro i piani di lavoro, i pouf e poltroncine lounge che fanno parte del vasto programma di arredo DV300-Refuge.
Con i suoi piani triangolari e la sua natura modulare, Ply è un sistema di tavolini e sgabelli di Lievore Altherr Molina che traduce in un’unica forma le linee fluide del legno. Come nel gioco del Tangram, dove forme e colori si uniscono per ricreare l’insieme originario, Ply gioca sulla geometria delle sue superfici. Progettato come un segno continuo che dal piano prosegue fino alla base, combina il calore del legno a un profilo minimale. Tavolini e sedute sono disponibili in rovere naturale, nero e rosso.
Massima è la componibilità di questo progetto di Francesco Binfaré che utilizza elementari principi di geometria con grande libertà e immaginazione. Con quattro sedute di forme diverse e due schienali posizionabili a piacere, On the Rocks è in grado di dare vita a scenari diversi, moltiplicabili in forma esponenziale.
Millepiedi rinnova il concept della seduta per grandi spazi, e integra i Pocket Garden di Michieli Floricoltura che danno la possibilità di creare soluzioni dinamiche e fluide, che allo stesso tempo amplificano il dialogo tra natura e design – rilevante per aumentare la felicità dell’uomo negli ambienti in cui vive.
Facendo propri i principi di funzionalità degli anni '50, Cassina ha (ri) scoperto un progetto fondamentale del patrimonio architettonico moderno, ricostruendo in edizione limitata una camera della Maison du Brésil firmata da Charlotte Perriand nel 1959. All’inizio degli anni ’50, il governo brasiliano pianificò la costruzione di una ‘casa del Brasile’ destinata a ospitare un centinaio di studenti e artisti brasiliani a Parigi. Il progetto fu affidato a Lucio Costa, che designò Le Corbusier come architetto locale che, a sua volta, coinvolse Charlotte Perriand per il progetto degli interni. Rispetto al primo disegno di Le Corbusier, la soluzione finale presentava alcune varianti che coniugavano il lessico progettuale di Perriand con i principi del maestro del Modernismo. Razionalmente suddiviso e fruibile da più lati, l’armadio si articola sul lato corto di testa, che si oppone a quello da appoggiare al muro, con uno spazio a giorno suddiviso da ripiani destinati ai libri, mentre il lato opposto funge da testata per il letto su cui si staglia una nicchia quadrata di servizio al letto. La serie si completa con un tabouret in legno, oggetto pratico e plurifunzionale.
Cavalletto, un sistema per l’arredamento progettato da Angelo Mangiarotti nel 1953, che si caratterizza per l’elemento modulare a forma di ‘V’ rovesciata, sovrapponibile con un semplice giunto a gravità. Oggi rieditato da Agapecasa.
Nell’idea di spazio c’è l’idea del continuo che presuppone la possibilità di procedere per suddivisioni parziali. Con questo progetto, Zanon Architetti Associati sono intervenuti nella razionalizzazione degli ambienti dando vita a un sistema micro-architettonico, modulare e continuamente riconfigurabile, studiato per definire e organizzare gli spazi che abitiamo. Gli elementi costruttivi sono forme minime che si combinano tra loro, creando superfici orizzontali e piani verticali che rispondono in primo luogo a differenti esigenze funzionali – sedute e piani d’appoggio – e quindi ripartiscono lo spazio diventando contenitori o supporti integrabili con sistemi d’illuminazione, tessuti e pannelli acustici.
I moduli base del progetto Teorema di Ron Gilad possono essere posizionati in asse o inusualmente disassati rispetto all’asse centrale. Anche nella versione con parti a giorno vetrate, i cassetti, disassati rispetto al resto del mobile, si sovrappongono per creare un unico solido dalla superficie densamente sfaccettata.
Liberamente configurabile, Montana Free è una partizione flessibile ideale per suddividere lo spazio all’interno degli ambienti, integrando allo stesso tempo la funzione di unità di archiviazione. Ogni singolo modulo del sistema può essere implementato con l’aggiunta di pannelli tessili come schienale.
Ideato da Lema nel 1978 e in continuo aggiornamento, Selecta è un esempio di sistema modulare applicato alla libreria che apre a un ventaglio praticamente infinito di possibilità compositive grazie a ante e contenitori che possono essere integrati al programma.
Intramontabile progetto di Dieter Rams per De Padova, 606 è un sistema a parete o divisorio, un programma fluido e di estrema duttilità, proposto interamente in alluminio. In casa è libreria, contenitore o cabina armadio. In ufficio è archivio o display per ordinare oggetti e accessori.
Storico progetto creato da Bruno Munari nel 1971 e premiato con Compasso d’Oro nel 1979, Abitacolo è un modulo abitabile che nasce per soddisfare tutte le esigenze abitative dei ragazzi in uno spazio ridotto. Abitacolo è attrezzabile con mensole, cestelli e tavolino reclinabile.
Esito della ricerca di Antonio Citterio sull’aggiornamento dimensionale all’interno delle tipologie del wall-system, Flat.C è un sistema flessibile che prevede un numero pressoché infinito di configurazioni sulla base di una griglia modulare che organizza gli elementi della composizione vincolandone la proporzione.
Neri&Hu ha messo in discussione la tipologia del divano scomponendo i mobili che di solito sono grossi e ingombranti nelle loro componenti, che possono essere riassemblate in elementi flessibili. L’elemento posteriore fa riferimento ai vecchi telai e ricorda le origini di Gan come marchio tessile. La struttura verticale consente di appendere i tessuti fatti a mano come fondale, mentre un cinturino in tessuto elastico funge da supporto per i cuscini mobili dello schienale. L'elemento seduta è inoltre composto da cuscini separati e da una piccola superficie in legno che può fungere da piccolo tavolino, ciascuno intercambiabile per varie configurazioni.
Questo versatile programma di contenimento è pensato per caratterizzare lo spazio living soddisfacendo ogni tipo di esigenza da parte dell’utente. Firmato da Flavio Caronni e Donato Bonanomi – dello studio Caronni + Bonanomi –, il progetto si caratterizza per il rigore estetico che si cristallizza in un disegno dalla forte matrice geometrica, in equilibrio tra razionalità e praticità che non lascia spazio a indulgenze superflue.
Dietro lo studio milanese Bernhardt & Vella, ci sono due donne: Ellen Bernhardt e Paola Vella, tedesca l’una, italiana l’altra. Incontratesi sul banco di prova di uno studio di design, le progettiste condividono una visione del progetto che emozioni trasmettendo emotività e poesia. Con un tocco di femminile eleganza, Bernhardt & Vella sono entrate già da tempo nella cerchia dei progettisti di Arflex, per cui hanno ampliato la collaborazione con la libreria Alba. Eccezionale per versatilità compositiva, Alba è una libreria per esporre e per contenere costituita da una struttura in metallo con ripiani in vetro colorato. Grazie al fissaggio con un singolo perno, i ripiani in vetro colorato consentono di creare composizioni tonde, mentre la mezzaluna in vetro colorato, oltre alla funzione di reggilibro, crea anche un decoro geometrico.
String® è una soluzione di scaffalature complessa che deriva da un progetto di Nils Strinning del 1949 ed è considerato un classico del design scandinavo. Il marchio svedese String è nato nel 2005 con lo scopo di far rivivere il patrimonio lasciato da Strinning.
La fluidità della forma caratterizza il lavoro del duo LucidiPevere. Ben ancorata alla parete, la libreria modulare Talea s’ispira al mondo vegetale ed evidenzia una costante tensione tra elementi verticali e orizzontali, sezioni ridotte e più spessorate, legni scuri e metalli.