La bicicletta rappresenta oggi la nuova frontiera dello sviluppo sostenibile. Ecologica, democratica e salutare è stata elevata negli anni a simbolo di libertà, strumento di cambiamento culturale, emblema e pilastro dell’innovazione nella mobilità contemporanea. Tra la Francia dov'è nata, e l'Italia dove è cresciuta, la bicicletta è diventata un binario centrale nella storia del design, come anche in quella dell'Europa in generale, passando dall’essere un semplice mezzo di trasposto a un’icona sportiva e oggetto di culto, un fatto sociale e uno stile di vita.
La mostra Bicyclette: Un altro Giro tra Francia e Italia, curata da Nodesign e Matteo Ragni presso l’ADI Museum Design di Milano con il sostegno dell'Institut français, si propone di ricostruire una panoramica completa dell’evoluzione del design dei cicloveicoli mettendo in dialogo le produzioni dei due paesi, esplorandone le differenze, similitudini e i punti di connessione che hanno plasmato lo sviluppo del ciclismo europeo nell’arco di oltre un secolo.
Nel tentativo di tracciare la spinta creativa e produttiva che ha caratterizzato la sua storia, l’esposizione includerà la bici da pista Cinelli Laser di Colombo ed Erzegovesi, vincitrice del Compasso d’Oro 1991, il Gruppo bicicletta Veloce Campagnolo, Compasso d'Oro 1994, la bicicletta pieghevole da città Zoombike progettata da Richard Sapper e Francis Ferrain insieme a bici elettriche, cargo bike, modelli per il ciclismo indoor e nuovi sistemi di ricarica e parcheggio, come le postazioni di Repower.
Attraverso modelli che hanno segnato momenti cruciali nel miglioramento funzionale del mezzo, i progetti esposti raccontano quindi una pluralità di generi, stili e approcci progettuali all’universo del ciclismo, dalle origini fino alle innovazioni contemporanee più significative. “La bicicletta”, ha dichiarato Matteo Ragni, curatore della selezione italiana e dell’allestimento di mostra “è da sempre al centro delle attenzioni di inventori e visionari. In questa mostra abbiamo voluto omaggiare i modelli che hanno caratterizzato generazioni, dai mitici chopper a pedali alle prime biciclette pieghevoli, fino ai marchi che hanno fatto la storia del ciclismo”, per renderla ancora una volta protagonista di un futuro orientato all'intermobilità e alla sostenibilità.