Se c'è un luogo comune nell’ambito del design della tecnologia che è diventato sempre più vero nel corso degli anni, è certamente questo: "Gli smartphone economici sono tutti uguali". La commoditizzazione dell’oggetto smartphone ha trasformato un pigro commento da boomer in una realtà pressoché innegabile.
CMF, il nuovo sub-brand di Nothing, il marchio di smartphone fondato da Carl Pei, vuole invertire questa tendenza e dimostrare che c'è ancora vita nel segmento degli smartphone sotto i 250 euro.Il nuovo smartphone CMF Phone 1 è un dispositivo Android economico che fa del suo meglio per ridefinire l'esperienza d'uso di un telefono di questa categoria.
Non grazie a specifiche tecniche eccezionali - che in realtà sono abbastanza in linea con l'accettabile mediocrità dettata dal prezzo - ma con una serie di accessori intercambiabili che rendono il telefono altamente personalizzabile in un modo quantomeno originale.
La scocca posteriore del CMF Phone 1 è infatti avvitata sul telaio principale con quattro viti che gli utenti possono facilmente rimuovere con uno strumento in dotazione per cambiare colore al telefono (le scocche sono disponibili per ora in nero, arancione e verde menta).
Una specie di pulsante rotondo nell'angolo in basso a destra può essere svitato per rivelare un alloggiamento a forma circolare, un attacco a vite che può essere utilizzato per collegare vari accessori venduti separatamente: un cavalletto, un portacarte o un cordino per chi vuole portare il telefono al collo.
Il CMF Phone 1 è alimentato da un MediaTek Dimensity 7300 5G, ha un display da 6,7" abbastanza luminoso, una singola fotocamera da 50MP che scatta foto abbastanza decenti e una batteria da 5000mAh con ricarica rapida da 33W.
Le specifiche tecniche (che appunto non brillano per performance) sono tuttavia irrilevanti, poiché l'obiettivo del CMF Phone 1 non è quello di vincere sulla base delle capacità hardware, ma piuttosto di conquistare i consumatori con un sistema di personalizzazione intelligente, un estetica colorata e insolita e la promessa di poter controllare il design del proprio smartphone grazie a un semplice cacciavite.
È una proposta intelligente e originale. Nothing, del resto, è un’azienda più unica che rara nel settore. Piccola, ma capace di vendere abbastanza da stare in piedi, e soprattutto furba nello sfruttare il design come strumento di marketing targettizzato alle generazioni più giovani. È forse una delle poche possibilità rimaste ai produttori minori per continuare a vendere profittevolmente degli smartphone in un mercato ormai saturo e in un mondo in cui lo smartphone comincia a rappresentare il passato della tecnologia.