Gestito da un gruppo interdisciplinare guidato dallo studio italo-francese Lan e con Scape Architecture, Sna, Bollinger + Grohmann Ingegneria, Franck Boutté Consultants, Bureau Bas Smets, Folia Consulenze, il progetto di ampliamento del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma – battezzato Grande Maxxi e finanziato grazie a risorse stanziate dal ministero della Cultura, delle Infrastutture e dei Trasporti e con i fondi Pnrr – si sviluppa seguendo tre linee di azione, Maxxi Hub + Green, Maxxi Sostenibile, Maxxi per Tutti, secondo i criteri, appunto, di sostenibilità, accessibilità e funzionalità, e contribuendo alla rigenerazione del quartiere Flaminio a Roma.
Già il prossimo anno, infatti, dovrebbe essere inaugurato il nuovo grande parco urbano lineare di 7.200 mq lungo via Masaccio, che ospiterà giardini didattici, laboratori di botanica e visite guidate. Il nuovo edificio, invece, il Maxxi Hub, che dovrebbe essere pronto nel 2027, riprenderà volumi e proporzioni del tessuto urbano circostante e si svilupperà su tre piani con un grande vuoto centrale al centro, e un tetto giardino. Accoglierà aule, laboratori al alta tecnologia per il restauro del contemporaneo, depositi di arte, architettura, design e fotografia visitabili e due parcheggi sotterranei.