Ecco chi sono i vincitori del XXVIII Compasso d’Oro ADI 2024

Il premio attraversa la storia del design italiano, come punto di riferimento nel mondo, tra sostenibilità, innovazione ed emozioni.

“Riteniamo che il design abbia un ruolo fondamentale nella società: fare domande importanti sul presente, progettare soluzioni e costruire un futuro migliore con la capacità di immaginare futuri diversi da quelli già scritti dalle convenzioni, una responsabilità importante alla quale il design pare non intenda sottrarsi,” si conclude così la relazione della giuria della XXVIII edizione – la settantesima – del Compasso d’Oro ADI 2024, composta da Maria Cristina Didero, Luciano Galimberti, Francisco Gómez Paz, Renata Cristina Mazzantini e Toshiyuki Kita.

Anche quest’anno ai 20 prodotti premiati e ai 39 menzionati, si sono aggiunti i Compassi d’Oro alla carriera, assegnati a importanti figure del design e i 3 premi ai cosiddetti long seller, successi presenti sul mercato ormai da diversi decenni. Proprio in questa sezione, per i 70 anni del premio, si è voluta celebrare la figura di Gio Ponti, ideatore dei Compassi oltre che fondatore di Domus, premiando la poltrona D.154.2 del 1953 (oggi Molteni&C), la sedia Superleggera del 1957 per Cassina, e le piastrelle oggi Collezione Blu Ponti, che ricordiamo  nel suo hotel Parco dei Principi di Sorrento. I premi alla carriera si sono arricchiti del premio internazionale, dove, assieme alla fondatrice di Comme des Garçons Rei Kawakubo, si è distinto un altro nome legato a Domus, cioè Tadao Ando, il Guest Editor 2021. 

Per la Targa Giovani, riservata ai progetti delle studentesse e degli studenti delle università di design italiane, sono stati invece assegnati 3 premi e 9 attestati. ADI e Fondazione ADI hanno anche scelto di ricordare con la consegna di una targa speciale alcune figure recentemente scomparse che si sono distinte per il grande contributo alla cultura del progetto: Manlio Armellini, scomparso nel 2020, tra i creatori del Salone del Mobile; e poi Gaetano Pesce e Italo Rota, entrambi mancati ad aprile di quest’anno.

Come ha sottolineato la giuria la cifra comune dei 311 progetti presentati è stata la volontà di ricercare innovazioni, applicando tecnologie avanzate, capace di scardinare tipologie anche consolidate nell’uso. Altri due elementi fondamentali che sono stati riscontrati sono la sostenibilità e l’attenzione alla sicurezza sul lavoro, che sta raggiungendo una concreta consapevolezza e maturità verso i tanti problemi che generano tuttora un triste record di incidenti mortali. Ancora una volta il design si pone come una disciplina trasversale, capace di far convergere saperi e discipline anche molto distanti, senza tralasciare un importante portato emozionale. La mostra, composta da tutti i progetti premiati, insieme agli altri partecipanti alla selezione, si potrà visitare fino al 16 settembre 2024.

Tutte le immagini: Courtesy Compasso d’Oro ADI 

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