Una larga parte della popolazione mondiale ancora manca di un accesso tempestivo a cure sanitarie di alta qualità, nonostante gli sforzi dell'msS verso l’obiettivo di una “copertura sanitaria globale”.
E se l’intelligenza artificiale generativa potesse aiutarci a raggiungere questo traguardo più rapidamente? ChatGpt di OpenAI o Llama di Meta potrebbero rivelarsi efficaci nell'aiutare medici e operatori sanitari a diventare più efficienti, aiutando in particolare coloro che lavorano nei paesi in via di sviluppo, dove il rapporto tra numero di pazienti e di medici è particolarmente sfavorevole.
A partire da questa idea, Modem Works e Map Project Office propongono di combinare software avanzato con hardware specializzato per creare aiuti medici per le comunità sottoservite. Gli studi hanno sviluppato diversi dispositivi concept raggruppati sotto il nome di Smart Aid Kit. I prodotti sono robusti e facili da usare e farebbero il paio con un modello di linguaggio medico dedicato alla diagnosi automatica sulla base dei sintomi e dei parametri rilevati.
Il kit, alimentato a energia solare e progettato per la massima accessibilità, potrebbe aiutare gli utenti a identificare le cure necessarie attraverso un'interfaccia interattiva. Include uno stetoscopio, uno spirometro, un oftalmoscopio e uno strumento di analisi della pelle. Ognuno è una versione basata sull’IA di attrezzature tradizionali utilizzate dai medici in carne e ossa.
I dispositivi sono, ça va sans dire, solo un’esperimento di design speculativo e non prendono in considerazione un fattore fondamentale intrinseco alla professione medica, ovvero la fiducia che riponiamo nell’umano che si prende cura di noi in un ambulatorio. Un fattore che un dispositivo totalmente controllato dall’IA potrebbe non riuscire mai ad emulare.