Le autorità greche hanno chiuso lo Stadio Olimpico Spyros Louīs di Atene, il più grande impianto sportivo del Paese, a causa delle preoccupazioni sorte rispetto alla stabilità della sua copertura in acciaio, progettata da Santiago Calatrava, costruita per le Olimpiadi di Atene del 2004 e costata 130 milioni di euro.

Con una capacità di 70mila spettatori, lo stadio ospita grandi eventi sportivi e concerti, ma al momento tutte le attività sono state sospese. L’edificio fa parte del Centro Atlético Olímpico de Atenas (OAKA), un complesso sportivo che ha iniziato a deteriorarsi subito dopo le Olimpiadi e per cui il governo greco, sotto accusa per lo stato del progetto, aveva promesso una ristrutturazione nel 2021, commissionando uno studio sullo stato delle sue strutture. Anche il vicino velodromo, parte dello stesso complesso solleva preoccupazioni a livello strutturale. Purtroppo non è la prima opera progettata da Santiago Calatrava che ha avuto problemi simili.

Calatrava lasciò ai responsabili della manutenzione alcune specifiche in cui era chiaro che la conservazione della copertura fosse estremamente complessa e costosa (circa 10 milioni di euro all’anno) ed Evangelos Venizelos, l’allora ministro della Cultura, poco dopo l’inaugurazione dichiarò: “Se avessimo saputo che l’opera era così complessa, non l’avremmo fatta”.