Brutalist Italy, dei fotografi di architettura Roberto Conte e Stefano Perego e pubblicato da FUEL, propone una selezione di più di 100 edifici brutalisti italiani raccontati attraverso 146 immagini.
Per cinque anni i due fotografi hanno percorso più di 20mila km attraverso l’Italia per documentare la grande varietà di edifici costruiti tra gli anni ’60 e gli anni ’80, dalla Casa del Portuale di Napoli al cimitero di Jesi, dal Santuario di Monte Grisa a Trieste alle “Lavatrici” di Genova.
Come scrive nella sua introduzione al volume, Adrian Forty, professore emerito di storia dell’architettura alla Bartlett School of Architecture - University College of London: gli architetti italiani si sono distinti dai loro colleghi all’estero per la volontà di riconoscere che il cemento potesse riferirsi a più di un’epoca, non solo il futuro, o il presente, ma anche il passato.