Progettato da Ele Made e Reed Finlay e battezzato “Tempio del Cuore” (Temple of Heart), il padiglione – che ospiterà i visitatori del Burning Man fino al 4 settembre per poi essere bruciato – è pensato per somigliare a un fiore del deserto capovolto, con lo stelo che punta verso il cielo e i petali che si aprono a terra. La struttura all’apice raggiunge i 12 metri d’altezza ed è rivestita da 640 pannelli di legno poroso intagliati grazie a macchine a controllo numerico in modo da formare dieci diverse fantasie floreali che ricordano quelle del pizzo.
Finlay ha detto che la struttura è stata progettata come un luogo per la meditazione e il lutto, così come per riunire le persone. L’idea alla base del progetto è che l’architettura possa essere uno strumento di “guarigione”, capace di farci sentire vicini l’uno all’altro. Anche per questo, al centro del tempio c’è la “Camera del Cuore” che ospita la grande colonna centrale e che è stata pensata per trasformarsi da elemento strutturale ad “altare”, adornato dai fiori portati dai visitatori provenienti da tutto il mondo.