Sono stati annunciati i vincitori della quarta edizione del Premio italiano di Architettura, progetto annuale promosso da Triennale e Maxxi che si impegna a valorizzare le opere di architetti italiani o attivi in Italia i cui progetti si concentrano su innovazione, qualità progettuale e ruolo sociale dell’architettura.
Il Premio per il miglior edificio è vinto dagli architetti Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci e Franceschino Serra per il Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara, a Sini, in provincia di Oristano; ex-aequo con lo studio Elasticofarm, per il progetto per il nuovo complesso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare S-Lab a Torino, capace secondo la giuria di conferire un carattere forte a una tipologia edilizia teoricamente “generica” trasformandola in un’occasione di ricerca.
Labics ha invece ottenuto la menzione d’onore per l’intervento di completamento delle aree museali di Palazzo dei Diamanti, a Ferrara. Il progetto di restauro, valorizzazione e ampliamento è un esempio virtuoso di rilettura e attualizzazione funzionale e culturale di un edificio storico, ha sottolineato la giuria, che ha voluto dargli questo riconoscimento “anche per essersi affermato nonostante la presenza dei pregiudizi e resistenze pseudo-preservazioniste”.
Studio Ossidiana ha poi ricevuto il Premio under 35 per il progetto Art Pavillion M, ad Almere, nei Paesi Bassi; il Premio alla carriera va ad Aimaro Oreglia d’Isola che, come ha dichiarato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, “anche durante il suo sodalizio con Roberto Gabetti, ha saputo segnare un’epoca di creazioni innovative e sorprendenti, dalle abitazioni di Ivrea ai progetti milanesi per l’area Bicocca e per gli uffici a San Donato”.
I progetti vincitori e finalisti saranno esposti alla Triennale fino al 24 settembre.