La Chicago Spire doveva essere il grattacielo più alto degli Stati Uniti. Questa l’idea di Santiago Calatrava quando presentò il suo progetto per una torre slanciata e spiraliforme, alta 610 metri, che svettava nei cieli della città. La forma, come spiegato dall’architetto, nasceva da una riflessione sul luogo in cui il grattacielo sarebbe sorto: “Chicago è un nome Indiano e posso immaginare come i Nativi Americani, nel passato, arrivassero vicini al lago e accendessero dei falò, con un’esile colonna di fumo che s’alzava nell’aria. Con il semplice gesto di ruotare progressivamente ogni piano, si può raggiungere questa forma”.
I vari piani erano così pensati per sovrapporsi, ruotando attorno ad un grande pilastro circolare. Le facciate concave avrebbero aumentato la snellezza del grattacielo, ricordando lo sviluppo di una conchiglia; mentre a terra, gli spigoli della facciata originavano pilastri snelli, che piegandosi davano forma ad arcate sovrapposte.
Ma il sogno dell’architetto e ingegnere di Benimàmet è tramontato, insieme ai fondi d’investimento previsti. Alla fine di quest’anno si aprirà un nuovo cantiere dove avrebbe dovuto esserci quello della Chicago Spire. Con la firma di David Childs e SOM, due “sister skyscapers” dalle forme plastiche affacceranno sul lago, posizionate nel bel mezzo di un nuovo parco urbano.
Di Calatrava a Chicago rimane comunque Constellation, una rilucente scultura a spirale, alta 9 metri, che si riflette nel fiume e nei vetri delle torri circostanti. Importante presenza urbana ma che non svetta nel cielo d’America.