La scena è questa: un uomo è confinato nel suo letto, con due o più monitor davanti dove immagini veloci e spesso molto violente continuano a muoversi senza soluzione di continuità. A destra ai piedi del letto, a portata di mano, uno scaffale pieno di bibite zuccherate, che lo mantengono sveglio e gli disturbano un sonno già tribolato e irregolare. No, non è l’introduzione di un thriller cyberpunk, ma il concetto alla base del “letto da gamer” realizzato da Bauhutte, una società giapponese specializzata in arredamento per videogiocatori incalliti.
Il “gaming bed” ha un solo scopo: aiutare i gamer più hardcore a evitare ogni minima attività fisica. La struttura include un carrello per vivande, diversi ripiani, portabevande per le tazze di caffè e per i beveroni tiepidi ad alto contenuto di taurina e persino un braccio mobile per tenere lo smartphone il più vicino possibile agli occhi mentre si è coricati.
Bauhutte ha ora sviluppato un letto motorizzato, da aggiungere al setup, forse per far sì che i gamer possano accelerare il processo di atrofia dei loro muscoli addominali.
Il gaming bed è davvero un concetto che fatichiamo a capire. Può interessare davvero solo un pubblico di hikikomori o di agorafobici: è ormai un dato di fatto che il vero gamer di successo non è un consumatore seriale di patatine e coca-cola, né tantomeno un pigrone che trascura l’attività fisica. Al contrario serve allenamento e presenza mentale per riuscire a gestire efficacemente i livelli di stress delle competizioni e delle sfide in multiplayer, nonché per migliorare i riflessi.
Al momento non pare che questo prodotto sia destinato a uscire dal Giappone. Tuttavia, durante la ricerca per questo articolo, abbiamo riscontrato con sommo rammarico che i suggerimenti della search di Google mostrano un certo qual interesse per il “Bauhutte Gaming Bed”. L’unica speranza è che non se ne accorgano i designer di Ikea.