Il tema principale del secondo numero di Domus curato da David Chipperfield è l’edilizia residenziale, descritta nel suo editoriale come “fondamentale per la struttura sociale di ogni ambiente urbano”. L’architetto afferma inoltre che “solo se affrontiamo seriamente la questione degli alloggi – e in particolare degli alloggi popolari – possiamo iniziare a misurarci con la doppia crisi della disuguaglianza sociale e ambientale”.
Domus 1043 è in edicola: “Ci serve una visione per l’abitare”
In questo numero: David Chipperfield incontra l’architetto svizzero Peter Märkli, il Lin’an History Museum in Cina; la Thonet No. 14, il progetto di sedia più longevo mai realizzato e altro ancora.
Testo Lynsey Hanley. Foto © Alamy Stock Photo
Testo Paolo Berdini. Foto ZA² (Emiliano Zandri, Lorenzo Zandri)
Testo David Chipperfield. Foto Tom Haller
Testo Amin Taha. Foto Sven Arnstein
Foto João Guimarães, Rui Cardoso
Tutti i materiali di progetto e le foto © Ensamble Studio
Foto Maxime Delvaux
Testo Austin Williams. Foto Iwan Baan
Testo Manolo De Giorgi
Thonet NO.2. Collezione Die Neue Sammlung – The Design Museum
Testo Brendan Cormier. Foto Justus Hirvi / Bonzu, © MUJI
Testo Tobias Zielony. Foto Tobias Zielony
Testo Tony Fretton. Photo courtesy of Lisson Gallery
Testo Ambra Fabi, Giovanni Piovene. Foto Julian Salinas
Testo Katrin Lompscher. Foto Markus Löffelhardt
Testo Marwa Al-Sabouni. Foto Matthew Llyod / Getty Images News by Getty Images
Testo Shantel Blakely. © Photographie Industrielle Sud Ouest, Bordeaux
Testo Jonathan Griffin. Foto David Horan, Franz Hall II, the University of California, Los Angeles, CA, 2010 / The Paul R. Williams Project at the Art Museum of the University of Memphis
Autore Thomas Demand
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- La redazione di Domus
- 04 febbraio 2020
In Agenda, Lynsey Hanley e Paolo Berdini scrivono rispettivamente sui casi della Gran Bretagna e dell’Italia, descrivendo i cambiamenti nelle abitazioni a basso costo. David Chipperfiled incontra nel suo studio l’architetto svizzero Peter Märkli per discutere del ruolo dell’architetto, mentre Amin Taha, fondatore dello studio cooperativo Groupwork di Londra, presenta i progetti di Aires Mateus, Ensamble Studio e Christian Kerez. Il grande progetto del mese è il Lin’an History Museum di Amateur Architecture Studio in Cina.
La sezione Design e Arte presenta la sedia più duratura e inteligente mai progettata: la Thonet, analizzata da Jasper Morrison e Francesca Picchi. L’opera di Tobias Zielony registra l’ambiente fisico e sociale de Le Vele di Scampia.
Ambra Fabi e Giovanni Piovene riflettono sulle alterne fortune dell’ornamento in architettura nella sezione Riflessioni e la senatrice Katrin Lompscher spiega le politiche urbane per garantire la fornitura di alloggi a prezzi accessibili a Berlino.
Il tema dell’Agenda di questo mese è l’housing, inteso come struttura fisica e al tempo stesso sociale, diritto fondamentale e garanzia della qualità della nostra vita. Lynsey Hanley e Paolo Berdini, riferendosi rispettivamente al caso inglese e a quello italiano, raccontano la trasformazione, qualitativa e quantitativa, dell’alloggio a basso costo: dagli anni del Welfare State alla sua crisi, con l’avvento delle politiche neoliberali.
Il tema dell’Agenda di questo mese è l’housing, inteso come struttura fisica e al tempo stesso sociale, diritto fondamentale e garanzia della qualità della nostra vita. Lynsey Hanley e Paolo Berdini, riferendosi rispettivamente al caso inglese e a quello italiano, raccontano la trasformazione, qualitativa e quantitativa, dell’alloggio a basso costo: dagli anni del Welfare State alla sua crisi, con l’avvento delle politiche neoliberali.
“Il nostro sforzo è produrre ogni volta qualcosa di buono”, ha detto l’architetto svizzero Peter Märkli a David Chipperfield, quando è andato a trovarlo in studio a Zurigo per “La buona pratica”, che affronta il ruolo dell’architetto.
Questo mese, la rubrica “Affinità” è curata da Amin Taha, fondatore dello studio cooperativo Groupwork di Londra. I tre progetti che presenta – di Aires Mateus, Ensamble Studio e Christian Kerez – tracciano un percorso sperimentale e innovativo, in termini formali e di materia, soprattutto per ciò che riguarda la dimensione espressiva della struttura.
Casa a Monsaraz, Alentejo, Portogallo/ Aires Mateus.
Fabrica, Madrid, Spagna/ Ensamble Studio.
Edificio per uffici, Îlot A3, Lyon Confluence, Lione, Francia/ Christian Kerez.
È Austin Williams, infine, a presentare il “Grande progetto” di questo mese: il Museo di storia di Lin’an, nei pressi della città cinese di Hangzhou, di Amateur Architecture Studio. L’edificio esalta il suo legame con la storia del luogo accordando la sua massa alla topografia del sito, reinterpretando la tipologia tradizionale dei villaggi locali.
Considerando le esigenze della società contemporanea in termini di oggetti, questo mese Manolo De Giorgi s’interroga sul significato del design oggi. La sua risposta è: “Un lasciapassare”.
Jasper Morrison e Francesca Picchi analizzano la Thonet No. 14, il progetto di sedia più duraturo, approfondito e intelligente mai realizzato, al punto che, dopo quasi due secoli, rappresenta ancora un metro di paragone.
L’autobus Gacha di Muji è invece più un servizio che un oggetto. Il suo futuro, come sottolinea Brendan Cormier, dipenderà dalla più fondamentale delle sfide progettuali per la guida autonoma: la fiducia.
Infine, l’artista tedesco Tobias Zielony racconta a Kimberly Bradley il suo lavoro che registra l’ambiente fisico e sociale delle Vele di Scampia, nella periferia di Napoli. In vista della decisione di demolire tutte le torri tranne una, il suo progetto evidenzia le sfide delle visioni sociali e architettoniche su larga scala.
“Ho fatto questo disegno per dimostrare a me stesso che sapevo tutto del progetto”, scrive Tony Fretton, a proposito dell’edificio della Lisson Gallery I a Londra.
Ambra Fabi e Giovanni Piovene riflettono, invece, sulle alterne fortune dell’ornamento in architettura e ne testimoniano il consapevole e gioioso ritorno.
A Berlino, dove si stanno prendendo seriamente in considerazione gli effetti della gentrificazione, la senatrice Katrin Lompscher riassume le innovative politiche urbane che garantiranno la fornitura di alloggi a prezzi accessibili.
A Damasco, la scrittrice e architetta Marwa Al-Sabouni racconta la millenaria storia della Moschea degli Omayyadi, un luogo speciale che va al di là della religione, ma il cui futuro è oggi a rischio.
Infine, attraverso l’archivio di Domus, Shantel Blakely considera il fondamentale progetto di edilizia sociale di Le Corbusier, l’Unité d’habitation, e la sua influenza che, da quando nel 1948 Gio Ponti implorò i lettori di “andare a Marsiglia”, non si è ancora esaurita.
Questo mese proponiamo un insieme di soluzioni per gli ambienti esterni che evidenzia la necessità di una maggiore prossimità alla natura, sempre più presente nel modo di vivere contemporaneo. Questa tendenza si traduce nella definizione di transizioni fluide tra interno ed esterno. Ne derivano spazi multifunzionali dove gli arredi acquistano possibilità d’uso diverse e creano ambienti ibridi all’insegna di un’estetica libera. Così, sedie e tavoli definiscono aree dining complete e spostano all’esterno l’abitudine fondamentale alla convivialità. Il comfort elevato dei sistemi modulari d’imbottiti esce dalle mura della casa trasformando le terrazze metropolitane in veri salotti a cielo aperto dove pergole, tende da sole e sistemi ombreggianti infine finiscono per acquistare una nuova centralità.