Come si possono/devono strutturare gli studi di architettura per progettare seguendo i 17 Global Goals per lo sviluppo sostenibile? Come devono essere declinati questi temi in progetti di architettura e design e quale efficacia possono avere per costruire un mondo migliore?
Queste sono le domande di fondo attorno alle quali si struttura l’indagine dell’allegato EcoWorld 2019, elaborato con la consulenza di Arup Italia. Il supplemento di Domus di settembre propone una fotografia della situazione attuale della pratica progettuale attraverso questa chiave di lettura e indica possibili ambiti di intervento, per rispondere in modo pragmatico agli ‘obiettivi’ definiti dalle grandi potenze mondiali nel 2015, evoluzione di quei Millennium Development Goals firmati nel 2000 che erano concentrati in particolare sul tema della povertà e sulle esigenze dei Paesi in via di sviluppo. L’Agenda 2030 ha infatti un ambito d’azione più ampio di quella che l’ha preceduta. I suoi 17 punti toccano da vicino il mondo della progettazione, anche se la difficoltà di definire il linguaggio della sostenibilità, in continua evoluzione, rende complicata la loro traduzione in prassi di progetto.
EcoWorld prende le mosse da quattro saggi che esplorano i temi della città e dei sistemi complessi, con una segnalazione di casi eccellenti da parte di Piero Pelizzaro – chief resilience officer del Comune di Milano – e una disanima pungente e puntuale sull’effettivo potere dell’architettura di “salvare il mondo” di Richard Ingersoll – che indica in un’urbanistica ben organizzata l’arma più efficace per fornire risposte concrete al cambiamento climatico. Paolo Cresci e Jo Da Silva si muovono sul terreno della prassi costruttiva e indicano i principi fondamentali per progettare per uomo e natura, voci alle quali si aggiungono quelle di quattro professionisti internazionali – Neven Sidor dello studio Grimshaw, Anne Lacaton, Natalie Mossin e Anna Heringer – intervistati da Domus. Ma la parte più corposa di questa pubblicazione è riservata ai progetti, di architettura e di design, selezionati in tutto il mondo.
Siamo andati a Losanna, dove 3XN ha appena inaugurato la nuova sede del Comitato Olimpico Internazionale che ha ottenuto i massimi livelli di certificazione di tre tra i più rigorosi sistemi di valutazione energetica. A Ho Chi Minh City, invece, lo studio vietnamita VTN Architects ha realizzato una casa tropicale in una nuova area residenziale della città, l’ultima di una serie di “case per alberi”. In Messico, per affrontare l’emergenza dei terremoti del 2017 PienZa Sostenible ha creato un network virtuoso tra comunità locali e architetti mentre in Danimarca Effekt Architects ha lavorato sulla sostenibilità con una torre nella foresta e sui cambiamenti sociali con un modulo abitativo ideato con Space 10 di Ikea.
L’acqua è la ‘preoccupazione’ principale dei progetti di design che abbiamo segnalato: quello del wc del futuro nato dalla ricerca della Gates Foundation e concretizzatosi grazie a Eoos e quello del sistema di sterilizzazione ingegnerizzato dalla svizzera GratzUp e ‘tradotto’ in borraccia e tanica da Giulio Iacchetti.