Terraforma, festival internazionale di musica elettronica, sperimentazione artistica e sostenibilità ambientale prodotto da Threes, agenzia e progetto curatoriale specializzato in concerti site specific nei luoghi-chiave del patrimonio culturale italiano, è giunto alla sua sesta edizione. Il tema di quest’anno sarà il linguaggio, esplorato sia in termini di forma espressiva che come pluralità di lingue, codici e alfabeti “i cui simboli hanno un valore variabile e la cui combinazione crea significati diversi a seconda di chi li decifra”, afferma Nathalie Du Pasquier, artista e illustratrice a cui è stato affidato il concept grafico del festival.
Ad aver definito un nuovo codice espressivo, imponendosi come forma d’arte quasi sempre priva di testo, è innanzitutto proprio quella musica elettronica da cui Terraforma ha preso le prime mosse e che quest’anno travalica il suo stesso genere per aprirsi a contaminazioni sia geografiche che concettuali e formali. L’ospite di maggiore spicco sarà Laurie Anderson, artista visiva, compositrice e performer d’avanguardia che, dopo il suo debutto cinematografico al Festival di Venezia con “Heart of a dog”, nel 2016, torna a mescolare narrazione, violino elettrico e video interattivi con “The Language of the Future”. Sempre in ambito “cinema”, un’altra prestigiosa protagonista sarà Mica Levi, compositrice delle colonne sonore di film come “Under the skin”, “Jackie” e “Monos”.
La musicista elettroacustica Caterina Barbieri, con le sue lunghe escursioni analogiche sui temi dell’intelligenza artificiale e dello spazio-tempo, darà voce al linguaggio minimalista, DJ Stingray a quello industriale e Daniel Higgs a quello mistico con le omelie sonore del suo “The Fools Sermon”. A Monolake, che ha sviluppato il software Ableton Live, e Renick Bell, con la sua musica ottenuta dall’unione di live coding e mapping, è affidata l’esplorazione del linguaggio algoritmico, mentre a Walter Prati e Ricciarda Belgiojoso il linguaggio cosmico con una reinterpretazione di Tierkreis di Stockhausen. Spostandoci dai codici ai luoghi, India, Nord Africa e Medio Oriente risuoneranno nella chitarra di Sir Richard Bishop e nello spettacolo elettroacustico del sound artist iraniano Sote, che con il suo “Parallel Persia” ha arricchito l’elettronica con le sonorità calde del santur e del tar. Juliana Huxtable, artista visiva, performer e scrittrice, affronterà i temi di genere, bellezza e identità con il suo lavoro gender fluid.
Quanto alla sostenibilità ambientale, riconfermata attraverso misure di salvaguardia del verde, riduzione dei rifiuti, monitoraggio dei consumi idrici ed energetici per cui Terraforma è stato premiato dall’associazione no profit inglese A Greener Festival, è stata costruita una nuova struttura futuristica totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici: Kiosque à Musique. Il suo palco, progettato da giovani architetti e falegnami italiani e belgi, è pensato per amplificare i suoni della natura attraverso camere dell’eco. Il parco architettonico del festival, rinnovato nel 2018 sotto la guida degli architetti Matteo Petrucci e Sofia Coutsoucos, include arredi “marziani” di ispirazione giapponese progettati dallo studio AOUMM con un team di studenti del Politecnico di Milano. Tra concerti e “cascate alphabetiche” – una rassegna di letture e racconti – ci saranno anche talk tra cui quello con Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale inserito dal New Yorker nella lista dei più influenti World Changers.
- Evento:
- Terraforma 2019
- A cura di :
- Threes con Fondazione Augusto Rancilio
- Quando:
- 5-7 luglio 2019
- Luogo:
- Villa Arconati-FAR
- Sito:
- www.terraformafestival.com
- Mail:
- info@terraformafestival.com