Nel numero di febbraio, Winy Maas parla dell’importanza dell’acqua e di una nuova generazione di progettisti che hanno lavorato a progetti visionari per salvare la Terra.
Il numero prosegue nella sezione “Dibattito” con un contributo dell’ambasciatore dell’acqua olandese Henk Ovink, che offre uno spaccato realistico – e drammatico – sulla situazione idrica in Europa e nel mondo, ma conclude con un messaggio di speranza: si può ancora salvare il pianeta ma a patto di farlo collettivamente.
La sezione Paesaggio è dedicata al lavoro speculativo Geostories di Design Earth, composto dal duo Rania Ghosn + E, Hadi Jazairy. Le loro illustrazioni si proiettano nel futuro e offrono nuovi spunti per abitare lo spazio e gli abissi. Viene presentato anche il progetto di decoro urbano a budget ridotto dell’Avenida Carles Buïgas a Tarragona, in Spagna.
In Urbanistica si parla della Greater Bay Area in Cina, l’area metropolitana più grande del mondo, dai confini ‘creativi’ e caratterizzata da gigantesche opere infrastrutturali. Il secondo focus è sul proliferare dell’estetica hipster mainstream ,definita da un immaginario stereotipato in un mondo gentrificato, che ha reso omogenei i caffè di tutto il mondo.
La sezione Architettura è popolata da una serie di progetti per la collettività, dalle abitazioni sociali di LIN Architects in Germania e i progetti di EM2N a Zurigo, alla veranda urbana di Brasil Arquitetura a Recife, in Brasile. Un articolo racconta il lavoro del collettivo belga Rotor, e del loro approccio radicale al concetto di riuso in architettura.
Il capitolo sui Prodotti per la città del futuro mette in luce i sistemi di persiane scorrevoli usati per la facciata del Meret Oppenheim Hochhaus di Herzog & de Meuron a Basilea, la cucina digitalizzata Data Kitchen a Berlino – il primo ristorante automatico d’Europa progettato attorno a uno slow food di qualità – e le strategie di salvaguardia del quartiere Coin Street a Londra.
Il numero si chiude con il caso dello sfratto di ADM, una delle ultime comunità indipendenti di Amsterdam, schiacciata da una spietata speculazione immobiliare. La città perde così uno dei complessi architettonici più rappresentativi di un approccio abitativo radicale e visionario.
L’evento di punta è il Super Bowl LIII Atlanta: in occasione della finale di football una città effimera si è insinuata nel tessuto urbano, offrendo ai suoi abitanti un’opportunità unica.
La rassegna di questo mese è dedicata alle “soglie”, rappresentate al meglio dal lavoro di Petra Blaisse.