Nel numero di febbraio, Winy Maas parla dell’importanza dell’acqua e di una nuova generazione di progettisti che hanno lavorato a progetti visionari per salvare la Terra.
Domus 1032 è in edicola
Crisi dell’acqua, gentrificazione, architetture per la collettività. Sfoglia la gallery e scopri i contenuti del numero di febbraio.
Testo Winy Maas, foto Amanda Weidemann
Testo Javier Arpa, foto Cynthia dan Elk, Ade Adekola, Tobin Jones
Progetto Design Earth, testo Rania Ghosn, El Hadi Jazairy
Testo Jason Hilgefort, foto Virgile Simon Bertrand, Ivan Dupont, IVY Photography, Marcel Lam Photography, Leo Xiao-Yong Wang
Testo Rory Stott, foto Unsplash
Progetto: EM2N Architekten AG; committente: Municipalità di Zurigo; architettura del paesaggio: Balliana Schubert, Landschaftsarchitekten AG. Foto Damian Poffet
Progetto: LIN Architects Urbanists. Foto Nikolai Wolff, Kay Michalak/fotoetage
Progetto: EM2N Architekten AG; committente Cooperative Wogeno, Cooperative Hofgarten, Zurigo. Direzione lavori
Losinger Marrazi AG, foto Damian Poffet
Progetto Rotor, testo Valéry Didelon. Foto Jean-François Flamey, Théophile Flécheux, Cécile Guichard
Progetto: Brasil Arquitetura – Marcelo Ferraz & Francisco Fanucci. Committente: Stato di Pernambuco; ingegneria climatizzazione: TR Thérmica; illuminotecnica: LUX Projetos – Ricardo Heder. Acustica Harmonia Acústica – Akkerman, Holtz. Foto Nelson Kon
Progetto Herzog & de Meuron, foto Adriano A. Biondo, Robert Hoesl
Concept Cookie Heinz Gindullis, SAP SE, testo Jan Knikker. Foto Stefan Lucks, Marcus Zumbansen
Regia James Cameron; casa di produzione Twentieth Century Fox; Effetti speciali Weta Digital; anno 2009
Progetto Nuria Salvadó Aragonès, Ines de Rivera Marinel·lo, Daniel Lorenzo Almeida, Roger Sauquet. Foto Adrià Goula
Testo Aurora Fernández Per; progetti Haworth Tompkins Architects, Lifschutz Davidson Sandilands. Foto Morley von Sternberg, Edmund Sumner, Philip Vile
Testo Marina Otero Verzier. Foto Johannes Schwartz, C. Bouton
Testo, ricerca, elaborazioni grafiche: Stefano Andreani, Joanna-Maria Helinurm. Data dell’evento: 3 febbraio 2019
A cura di Giulia Guzzini
Foto Nanna Heitmann, Bottrop, 2017, dalla serie Weg vom Fenster. Presentato da Raffaele Vertaldi
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- La redazione di Domus
- 04 febbraio 2019
Il numero prosegue nella sezione “Dibattito” con un contributo dell’ambasciatore dell’acqua olandese Henk Ovink, che offre uno spaccato realistico – e drammatico – sulla situazione idrica in Europa e nel mondo, ma conclude con un messaggio di speranza: si può ancora salvare il pianeta ma a patto di farlo collettivamente.
La sezione Paesaggio è dedicata al lavoro speculativo Geostories di Design Earth, composto dal duo Rania Ghosn + E, Hadi Jazairy. Le loro illustrazioni si proiettano nel futuro e offrono nuovi spunti per abitare lo spazio e gli abissi. Viene presentato anche il progetto di decoro urbano a budget ridotto dell’Avenida Carles Buïgas a Tarragona, in Spagna.
In Urbanistica si parla della Greater Bay Area in Cina, l’area metropolitana più grande del mondo, dai confini ‘creativi’ e caratterizzata da gigantesche opere infrastrutturali. Il secondo focus è sul proliferare dell’estetica hipster mainstream ,definita da un immaginario stereotipato in un mondo gentrificato, che ha reso omogenei i caffè di tutto il mondo.
La sezione Architettura è popolata da una serie di progetti per la collettività, dalle abitazioni sociali di LIN Architects in Germania e i progetti di EM2N a Zurigo, alla veranda urbana di Brasil Arquitetura a Recife, in Brasile. Un articolo racconta il lavoro del collettivo belga Rotor, e del loro approccio radicale al concetto di riuso in architettura.
Il capitolo sui Prodotti per la città del futuro mette in luce i sistemi di persiane scorrevoli usati per la facciata del Meret Oppenheim Hochhaus di Herzog & de Meuron a Basilea, la cucina digitalizzata Data Kitchen a Berlino – il primo ristorante automatico d’Europa progettato attorno a uno slow food di qualità – e le strategie di salvaguardia del quartiere Coin Street a Londra.
Il numero si chiude con il caso dello sfratto di ADM, una delle ultime comunità indipendenti di Amsterdam, schiacciata da una spietata speculazione immobiliare. La città perde così uno dei complessi architettonici più rappresentativi di un approccio abitativo radicale e visionario.
L’evento di punta è il Super Bowl LIII Atlanta: in occasione della finale di football una città effimera si è insinuata nel tessuto urbano, offrendo ai suoi abitanti un’opportunità unica.
La rassegna di questo mese è dedicata alle “soglie”, rappresentate al meglio dal lavoro di Petra Blaisse.
Il numero di gennaio di Domus ci ha insegnato qualcosa. Abbiamo usato le numerose osservazioni ricevute per aggiustare il tiro. Il desiderio d’inquadrare e quantificare i progetti che pubblichiamo continua ad aumentare. I parametri utilizzati per misurare i contenuti pubblicati sono indicati dagli effetti che questi progetti hanno in termini di capacità (spazio e utilizzo), sostenibilità, tempo ed economia. Questi parametri sono illustrati nelle schede associate a ciascuna descrizione del progetto. Le categorie che raggruppano gli approcci verso un’agenda globale sono sempre più chiare: paesaggio, urbanistica, architettura, prodotti, arte, politica, governance, agenti, utenti, critici, cinema. Prendiamo nota delle reazioni. Come nel caso della polemica “I Amsterdam”, i fatti hanno ha già commentato l’articolo di gennaio. Ancora una volta, accogliamo con favore i vostri pareri.
Siamo ancora in tempo per salvare il pianeta, ma il cambiamento deve venire da noi, collettivamente. Intervista a Henk Ovink.
Per affrontare l’attuale crisi del cambiamento climatico, occorre
imparare a raccontare storie diverse.
Confini ‘creativi’ e gigantesce opere infrastrutturali di collegamento sono le caratteristiche della più grande area metropolitana del mondo.
L’immaginario hipster, filtrato nel linguaggio del design, ha reso omogenei i caffè di tutto il mondo.
Con un aggetto di 16 m, il tetto rappresenta l’elemento compositivo caratterizzante il progetto.
Come molte altre citt. tedesche, Brema si trova ad affrontare una crescente scarsit. di alloggi, mentre la domanda di abitazioni a prezzi accessibili . in aumento. In risposta a tutto ci., la pi. grande cooperativa cittadina di edilizia residenziale, GEWOBA, ha prudentemente previsto d’incrementare il suo attuale quantitativo di 45.000 abitazioni.
L’edificio per appartamenti – tra i primi a essere realizzato all’interno del programma del nuovo quartiere Greencity, cui collaborano diversi studi di architettura – occupa un sito stretto e lungo, delimitato dalla ferrovia e da una strada.
Decostruire l’architettura e costruire il sociale sono obiettivo e pratica del collettivo Rotor.
Affacciato sul vecchio porto di Recife, area protetta come patrimonio nazionale, il nuovo museo si articola nel recupero di un magazzino storico e nella realizzazione di un’addizione di 5.000 mq.
Il sistema di persiane scorrevoli e pieghevoli lungo la facciata definisce la forma e l’aspetto della torre.
Il primo ristorante automatico d’Europa è progettato attorno a uno slow food di qualità.
Pandora è una lussureggiante e incontaminata foresta pluviale, un ecosistema in perfetto equilibrio grazie alla diretta interazione biochimica con i suoi abitanti. È la visione utopica di un rapporto più equo e spirituale degli esseri umani con gli animali, le piante, la natura e il cosmo intero.
Un progetto provvisorio e reversibile mostra come riqualificare lo spazio pubblico restituendo la strada ai pedoni.
Dal movimento di opposizione Coin Street Action Group del 1977, le strategie di una comunità londinese a salvaguardia e
sviluppo del proprio quartiere.
Con lo sfratto di ADM, Amsterdam perde anche uno dei complessi architettonici più rappresentativi di quei progetti abitativi radicali e visionari che, in passato, la città sembrava in grado di realizzare. Da anni ormai sotto la pressione di una spietata speculazione immobiliare, la maggior parte dei suoi residenti fatica a trovare soluzioni abitative accessibili, nonostante le iniziative delle cooperative e di alcune agenzie pubbliche. In un contesto così poco incoraggiante, le architetture degli squatter esprimono ancora strategie di sovversione dei modelli e delle politiche abitative orientati al mercato, che guidano in modo incontrastato lo sviluppo delle città.
In occasione della finale di football, una città effimera s’insinua nel tessuto urbano, offrendo ai suoi abitanti un’opportunità unica.
Porte e finestre che definiscono il confine tra il mondo interno e quello esterno, e la soglia che sancisce il limite tra gli ambienti sono alla base di qualsiasi progetto di architettura.
È dalle finestre di una villetta come questa che gli operai della Prosper Haniel, l’ultima miniera di carbone a chiudere in Germania, si affacciavano per prendere una boccata d’aria se il respiro si faceva affannoso. E quando smettevano di farlo, di loro si diceva che se n’erano “andati dalla finestra” (“Weg vom Fenster”).