Commissionata e presentata per la prima volta lo scorso anno al Centre Pompidou di Parigi, Bar Luna nasce dalla collaborazione della regista con il duo artistico Muta Imago e del fiorista-paesaggista Thierry Boutemy, tornati insieme a fine giugno per crearne una versione inedita appositamente studiata per il Cinema Modernissimo, storica sala risalente a inizio Novecento.

Bar Luna non è solamente un’installazione artistica, ma un’opera multimediale, multidimensionale e immersiva, un percorso espositivo volto a ricreare l’immaginario cinematografico di Alice Rohrwacher, di cui i visitatori possono diventare fisicamente i protagonisti.

L’esposizione, che prende il nome dal bar del suo ultimo film La Chimera ispirato al mito di Orfeo e Euridice, tra cieli stellati, atmosfere magiche e paesaggi sonori costruisce un mondo onirico a partire dal ricordo di un bar di periferia, a cui si può accedere varcando la soglia di una vecchia cucina. “I visitatori” scrive la Cineteca di Bologna, “oltrepasseranno la soglia tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, tra l’aldiqua e l’aldilà, alla ricerca delle proprie radici, per compiere un viaggio tra le stelle che possa infine ricordarci quanto la vera salvezza si trovi qui, tra di noi, sulla Terra. Perché la Terra è un corpo celeste”.
 

Immagine di apertura: Courtesy Cineteca di Bologna