La corrente del Golfo, insieme alla corrente nordatlantica (Nac), è la più potente corrente di acqua calda dell’emisfero boreale, che nasce nel golfo del Messico fino ad arrivare al circolo polare artico e poi tornare indietro, richiudendo il ciclo. Negli ultimi anni, però, a causa dei cambiamenti climatici sempre più veloci che hanno rallentato il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (Amoc), sembra che questo sistema di correnti si stia progressivamente esaurendo. A questo proposito, sulla rivista Nature Communications è stato pubblicato il 25 luglio un articolo secondo cui il collasso dell’Amoc sia imminente, nel peggiore dei casi nel 2025 e nel migliore nel 2095.
Secondo lo studio, infatti, l’Artico si sta riscaldando più di quattro volte e mezzo più rapidamente del resto del pianeta. Come confermano alcuni scienziati i ghiacci di questa area si stanno sciogliendo a un ritmo di 150 miliardi di tonnellate all’anno e di conseguenza la calotta glaciale si sta restringendo, immettendo più acqua dolce in mare, che essendo meno densa rispetto all’acqua salata fa più fatica a scendere in profondità e quindi a “spingere” la corrente del Golfo.
Le conseguenze del collasso del sistema di queste correnti saranno tremende e globali. Senza l'Amoc e la corrente del Golfo, infatti, il clima dei Paesi europei che si affacciano sull’atlantico diventerebbe molto più freddo, simile a quello del Canada e degli Stati Uniti settentrionali. Ma al di là di questo le precipitazioni in tutto il mondo subirebbero profondi cambiamenti, in particolare per quanto riguarda le tempeste sulle aree continentali e sui sistemi monsonici, influenzando di conseguenza le colture e anche gli spostamenti della popolazione ittica.
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