Fern Mallis: “Siamo arrivati a un punto in cui non c'è più copione”
Fern Mallis, una vera autorità nel mondo della moda americana e ideatrice della New York Fashion Week, direttore generale del Council of Fashion Designers of America dal 1991 al 2001, nonché l'ideatrice delle popolarissime interviste Fashion Icons with Fern Mallis ha dedicato un colloquio a Domus sui temi della reazione della moda alle condizioni imposte dal Covid-19 e dai movimenti per i diritti civili negli Stati Uniti, nonché dell’importanza dei rapporti in presenza in occasione delle sfilate di moda. Leggi l’intervista completa.
Mariam Kamara: “Abbiamo smesso di usare la conoscenza che possediamo, che è antica di secoli”
Mariam Kamara, cresciuta in Niger con una formazione da sviluppatrice di software, ha aperto il suo studio d’architettura Atelier Masōmī nel 2014. I suoi progetti danno un contributo che va “oltre l’architettura” in un atteggiamento di promozione sociale che ha la capacità di elevare, di dare dignità e di fornire una miglior qualità della vita. Leggi l'intervista completa.
Marina Abramović: “Quando ci viene sottratto così tanto, dobbiamo guardare a quel che si trova di fronte a noi”
Ai tempi dei coronavirus, le inevitabili contraddizioni alla base della scrittura sulla performance giacciono nel chiaroscuro tra resistenza ed effimero. Soprattutto se ci si riferisce all’opera di Marina Abramović (1946, Belgrado, Jugoslavia, ora Serbia). Con questa intervista, un suo invito alla cultura ci suggerisce quanto qualsiasi opera d’arte non possa esistere o essere completa senza la presenza del pubblico, con i trasferimenti di energia evocati dalla performance. Leggi l'intervista completa.
Nina Yashar: “Se avessi un super potere sarebbe il teletrasporto”
Nata a Teheran e arrivata a Milano nel 1963, Nina Yashar ha aperto la sua prima galleria di design nel 1979 come evoluzione dell’attività di famiglia basata sul commercio di tappeti antichi. Da quel momento, il lavoro di ricerca, collezione e scoperta non ha conosciuto battute d’arresto: Nilufar (che in persiano significa “fiore di loto”) è stata affiancata da Nilufar Squat – stralci d’interni domestici esclusivi in case vuote – e, due anni fa, da Nilufar Depot, una ex-argenteria trasformata in scenografico spazio espositivo. Leggi l'intervista completa.
Anna Heringer. Addio brainstorming, il claystorming in 5 lezioni veloci
“Compito per oggi: pensate al vostro rifugio preferito dove giocavate quando avevate circa 5 anni.” A detta dell’architetta Anna Heringer – nota per i suoi edifici sostenibili in terra –, questo è il primo passo per progettare in modo sensato. Leggi l'intervista completa.
Patricia Viel, dalle barche all’architettura: “la durata è una garanzia di reciproca saggezza”
Saldamente al comando con Antonio Citterio di uno degli studi tra i più milanesi e al tempo stesso internazionali d’Italia, Patricia Viel è abituata a misurare le parole – che tuttavia dispensa con naturalezza e generosità – così come controlla il tratto e l’impatto dei suoi interventi architettonici. Leggi l'intervista completa.
Dorte Mandrup: “La buona architettura può davvero fare la differenza”
Viene dalla Danimarca e progetta fra i ghiacciai del Circolo Polare Artico. Con i suoi edifici pieni di poesia l’architetta Dorte Mandrup è oggi una delle voci più interessanti del panorama architettonico internazionale, soprattutto in tema ambientale. Leggi l'intervista completa.
Anna Zegna: “Allinearci alla natura ci insegnerà a cogliere i fiori anche in inverno”
“Dove cogliere i fiori quando viene l’inverno?”. Quando Friedrich Hölderlin scriveva queste parole, borghese era un aggettivo il cui significato aveva ancora un senso. Definiva un’idea precisa dell’essere nel relazionarsi con gli altri, far corrispondere le parole alle cose, stare al mondo. Di quel mondo, di quel modo, di quello stile borghese, se ci fosse ancora, Anna Zegna sarebbe un esempio. Leggi l'intervista completa.
Lina Ghotmeh: “Non sarebbe assurdo costruire un grattacielo di vetro a Beirut?”
Lina Ghotmeh è nata a Beirut, all’indomani della guerra civile libanese. Il suo lavoro si caratterizza per un approccio umanistico, unito alle suggestioni che provengono dalla sua geografia personale: dagli studi all’American University, nel cuore di Beirut – con le sue piante mediterranee rigogliose che intrappolano le rovine del vecchio campus – al paesaggio urbano dinamico di Londra. Leggi l'intervista completa.
Ellen van Loon: “La vita è nelle città”
In quest’intervista, Ellen van Loon, partner di Oma in carico del progetto, spiega come la durabilità e la flessibilità d’uso siano caratteristiche imprescindibili di un edificio davvero sostenibile, parla del rapporto con il modernismo danese e dello strutturalismo olandese, nonché della critica alla tradizione urbanistica locale che Blox incarna. Leggi l'intervista completa.
Maria Giuseppina Grasso Cannizzo: “Vivere nelle aree marginali? È sempre una scelta di vita”
Con la crisi del virus corona è tornata in auge la discussione sulle aree interne italiane, che comprendono le Alpi e la fascia appenninica (isole comprese), prevedendo che in molti sceglieranno di trasferirsi in futuro per meglio affrontare le possibili nuove emergenze sanitarie e la crisi economica in arrivo. Fra gli architetti che animano la discussione però in pochi abitano stabilmente in queste aree tutto l’anno come invece Maria Giuseppina Grasso Cannizzo. Leggi l'intervista completa.
Stéphanie Chaltiel: “Architetture droniche fatte di terra”
Negli ultimi anni, l’architetta francese Stéphanie Chaltiel ha cominciato a sperimentare le potenzialità offerte dai droni per sviluppare un nuovo metodo di costruzione in terra che li vede protagonisti. L’abbiamo contattata per saperne di più sulla sua ricerca. Leggi l'intervista completa.
Hedwig Fijen: “Marsiglia è Manifesta”
La Biennale Europea Nomade (iniziata nel 1993), sotto la direzione di Hedwig Fijen, si è sviluppata fino a diventare la quarta più grande biennale del mondo. La direttrice Hedwig Fijen racconta come si sta evolvendo e preparando questa Biennale in tempo di pandemia, a meno di due mesi dall'apertura di fine agosto. Leggi l'intervista completa.
Irene Fenara: “Da tre anni mi approprio silenziosamente delle videocamere di sorveglianza”
Da circa tre anni porto avanti una ricerca sulle immagini provenienti da videocamere di sorveglianza, di cui mi approprio silenziosamente. Si tratta soprattutto di videocamere appartenenti a privati che non cambiano i codici di sicurezza standard, password sempre uguali e il più delle volte molto semplici, che rendono facilissimo l’accesso a chiunque conosca quel codice: spesso è 1234. Leggi l'intervista completa.
Studiopepe: dodici morbidi cilindri di relax
Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto rispondono alle nostre domande sul nuovo daybed Five to Nine per Tacchini, su cosa le rende felici e cosa le spaventa come progettiste e sui designer che ammirano di più. Volendo cercare un illustre ascendente, si potrebbe a prima vista associare il daybed Five to Nine disegnato da Studiopepe per Tacchini alla Tube chair di Joe Colombo, quintessenza della medesima tipologia, ridotta com’era ai quattro cilindri della struttura che, per contenere al minimo l’imballaggio, s’infilavano uno dentro l’altro. Leggi l'intervista completa.