A Genova viene sollevata, fra i piloni 11 e 12, la 19esima campata di acciaio del nuovo ponte sul Polcevera di Renzo Piano. Con il varo di quest’ultima campata di 50 metri si chiude quindi la realizzazione della struttura nuda, dopo 620 giorni e 60 mila ore di lavoro ininterrotto.
Nemmeno il Coronavirus è riuscito ad interrompere i lavori del cantiere più strategico e assieme più simbolico d’Italia. Si prevede ora che il consorzio PerGenova – formato dalla cordata Salini Impregilo con Fincantieri – completerà il ponte a luglio 2020, colmando i 1.067 metri che l’autostrada Genova-Savona perse il 14 agosto 2018: 18 piloni (con fondazioni che arrivano a 50 m sottoterra), 19 campate, 24 mila tonnellate di acciaio e, a ricordare le vittime del crollo, 43 lampioni che coroneranno la struttura.
I tempi del cantiere sono stati rapidi: dalla demolizione a febbraio 2019 al via libera agli interventi il 22 marzo , dalla posa del primo palo di fondazione il 15 aprile, fino al completamento dell’ultimo pilone a febbraio 2020. Renzo Piano ha dichiarato che “L’Italia sa fare queste cose. È triste che le sappia fare solo quando è in condizione di emergenza”.
Oltre al ponte è prevista la realizzazione del Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso di Stefano Boeri, assieme agli studi Metrogramma di Milano e Inside Outside di Amsterdam con la collaborazione della società Mobility in Chain.
Arrivata in quota la terz’ultima campata del Viadotto #Polcevera. Ancora una decina di giorni e potremo vedere completata l’intera struttura del #Ponte. #Genova è diventata un modello da seguire per la ripartenza del #Paese. Non possiamo smettere di costruire il nostro futuro. pic.twitter.com/968pZ3ENfZ
— Giovanni Toti (@GiovanniToti) April 17, 2020