Dopo lo stop dato nel territorio siciliano alla stagione balneare 2020, si cerca di capire come salvarla nella regione italiana che più di ogni altra ha fatto del turismo balneare con tutti i suoi annessi e connessi una vera industria, l’Emilia Romagna. Prevedendo, infatti, un calo di fatturati di almeno il 60%, sono svariati gli interventi necessari per rendere accessibili gli stabilimenti quest’anno, dall’accesso scaglionato alla spiaggia, all’installazione di dispenser di igienizzante nei bagni. Ma, ovviamente, la cosa più importante è garantire il distanziamento tra i clienti, e quindi tra gli ombrelloni.
L’azienda riminese Nuova Neon 2, specializzata in coperture, stand e serramenti, ha avanzato la sua proposta per frequentare in sicurezza la riviera romagnola, ovvero installando sulla spiaggia delle camere trasparenti di 4,5 m per lato, realizzate con pareti di plexiglas e profili in alluminio.
Pur avendo scaturito gran clamore nel mondo social, la risposta dalle autorità non è stata quella sperata. “Così si chiude, o meglio non si apre. Non sarà possibile semplicemente avviare la stagione balneare”. Afferma subito Renata Tosi, sindaca di Riccione, sottolineando che “la Riviera Romagnola ha una vocazione particolare votata all’accoglienza e quel progetto stona di molto”.
Anche il presidente regionale del sindacato degli operatori balneari Simone Battistoni è dello stesso parere. “Promuoviamo da sempre un turismo di massa, popolare. Un turismo che fa rima con assembramento. I nuovi standard dovranno impattare senza troppi traumi”. Senza considerare l’impatto ambientale e quello umano: fino a qualche mese fa una idea del genere sarebbe stata buona probabilmente per un episodio estivo di Black Mirror, la serie distopica per eccellenza. Ora è quasi realtà.
Immagine d'apertura: progetto proposto dall'azienda Nuova Neon 2.