A Milano, in Fonderia Battaglia, negli stessi spazi in cui è stato installato Peep-hole, per alcune stagioni espositive (2013-2016), il 5 luglio la piattaforma romana di Cura inaugura Kura. Cura è un progetto editoriale e curatoriale nato a Roma nel 2009 composto dai suoi fondatori Ilaria Marotta e Andrea Baccin, che oggi contano anche su una diffusa rete di collaboratori, curatori, artisti e critici di stanza internazionale.
Tanto la rivista, quanto la pubblicazione di volumi e libri, compongono l’universo di Cura, perseguendo una programmazione di mostre dedicate ad artisti internazionali svolte sia all’interno dello spazio espositivo Basement Roma, fondato nel 2012, al quale appunto, dal 5 luglio ha cominciato ad affiancarsi la programmazione di KURA, negli spazi compositi di via Stilicone. Tra il cortile, il primo piano e un piccolo spazio all’interno dell’archivio di Fonderia Battaglia, nei prossimi anni, Cura si svilupperà ulteriormente, attraverso la curatela di mostre e progetti espositivi indipendenti. Programmazioni che creeranno competenze e progetti abbastanza riconoscibili da continuare a perseguire le diverse attività su invito di Cura, inclusa la presentazione di progetti a musei, fondazioni, gallerie e spazi indipendenti in tutto il mondo.
In una lunga e calda serata estiva il Grand Opening di Kura si presenta affollato ed diffuso, attraverso una sorta di dichiarazione di poetica nei confronti di un nuovo ingresso nella realtà: si tratta di Summer Rhapsody, una mostra collettiva che porta a Milano e nella tridimensionalità un andamento ulteriore delle proposte di Cura. Fino a fine luglio, infatti, le strutture quotidiane, improvvisate di Mitchell Anderson; un intervento chimico di Davide Balula; le panche divelte di Anna-Sophie Berger; i dipinti espliciti di Louis Fratino; un de-contenitore di Nancy Lupo; alcune enormi nuvole luminose di Mélanie Matranga; nonché le ballerine meccaniche di Caroline Mesquita; i neon come condensatori linguistici di Adrien Missika e il viaggio raccolto del messicano Martin Soto Climent dialogano a distanza, dall’interno dell’edificio post industriale, con le coloratissime tensostrutture, site-specific, di Roberto Coda Zabetta, poste proprio al di sopra del cortile.
In una sala a parte, un ristretto bookshop diventerà, sei prossimi mesi, una sorta di postazione permanente per il personale che aprirà al pubblico le mostre future. Kura infatti, dopo la pausa estiva, ospiterà mostre personali e collettive di artisti del panorama internazionale contemporaneo, con particolare attenzione alla generazione nata a cavallo dei primi anni Ottanta. Si avvarrà di un board di artisti e curatori, tra cui David Reinfurt (Dexter Sinister), Lorenzo Benedetti (Kunstmuseum St. Gallen), Luís Silva e João Mourão (Kunsthalle Lissabon) e Samuel Leuenberger (SALTS Birsfelden). A Milano inaugura dunque una nuova tipologia di spazio, che sulla scia delle attività dei numerosi project-space finalmente propone una molteplicità di registri analitici della cultura contemporanea.
- Titolo:
- Kura. Grand Opening (Summer Rhapsody)
- A cura di:
- Ilaria Marotta e Andrea Baccin
- Date di apertura:
- fino al 10 settembre 2018
- Luogo:
- Kura
- Indirizzo:
- via Stilicone 10, Milano