Domus di maggio 2018 parla di Paesaggio, Distanza, Scena.
È la distanza alla quale ci poniamo rispetto agli oggetti che ne determina il significato. Non solo, determina anche il set mentale con il quale guardiamo e giudichiamo. In particolare, la distanza esprime la proporzione, tema di confronto e relazione; la prospettiva, tema di obiettivo e lungimiranza; il proposito progettuale, tema di aspirazione e istinto all’evoluzione.
Vermiculated rustication
東北の底力_B1修正0629_入稿ol
Tippet Rise Art_Inverted Portal_Ensamble Studios
Il focus su Hudson Yards, a New York City, analizza la più grande operazione di sviluppo immobiliare degli Stati Uniti, che trasgorma uno scalo ferroviario di 11 ettari in un paesaggio completamente di verso. Hiroshi Sugimoto ha creato a Enoura, sulla costa orientale del Giappone, un grande complesso, tutto realizzato con antichi materiali costruttivi recuperati, per preservare e diffondere la ricca tradizione culturale del suo Paese. Il collettivo breadedEscalope concepisce progetto che parte dagli archivi di famiglia, interviene sul panorama del castello e restituisce un oggetto, destinato a durare nel tempo.
Tra le tante rubriche: “Archive” svela alcuni frammenti dell’archivio del FRAC di Orléans, l’intero archivio di Patrick Bouchain; in “Anthropology”, Francesco Farinelli analizza le difficili relazioni tra la mappa e il paesaggio; in “On the couch”, Gianni Bonini parla di architettura sociale e Mediterraneo; la Rassegna di questo mese è dedicata a Cucine ed Elettrodomestici. L’allegato Domus Novanta Anni celebra l’anniversario della rivista, testimone e protagonista di storie grandi e piccole, tutte irripetibili.
Immagine di copertina: The Blue Chemist