Potere del colore. Lo aveva già dimostrato in passato il ristorante The Gallery, progetto-manifesto firmato dall’architetto e designer India Mahdavi nel 2014, che ha portato alla ribalta il millennial pink declinato in modalità hollywoodiana, in pieno contrasto con i dissacranti disegni in bianco e nero firmati dall’artista britannico David Shrigley. Oggi i muri hanno cambiato faccia e, al posto del rigore bicromatico, duro e sferzante, Shrigley ha proposto un centinaio di nuove opere policromatiche sullo sfondo delle pareti rosa.
L’artista definisce il nuovo corpus di opere “una serie di nuovi lavori colorati. Con tutte quelle notizie cupe che spesso riempiono i nostri giornali, spero che le persone sedute a tavola apprezzeranno la mia idea della banalità della vita quotidiana”.
Una variazione che ha cambiato radicalmente l’atmosfera del ristorante, cuore pulsante del celebre Sketch in Conduit Street, a Londra. Al punto che la stessa Mahdavi ha voluto rimodellare lo spazio per creare lo scenario più adatto alle nuove opere di David Shrigley. “Per me, il rosa è più che un colore, è uno stato d’animo”, dice la designer. “Il rosa è diventato la mia banderia – un modo per esprimere forza e fragilità con una sola tonalità e in un unico spazio. Entrambi diventati iconici”.