Lo spettatore cammina dentro il grande spazio di un magazzino scuro, man mano che gli occhi si abituano all’oscurità si scorge una grande giungla lussureggiante, che sembra crescere alimentata da luci artificiali. Avvicinandosi, lo spettatore entra nella giungla e scopre un enorme cubo di vetro rettangolare. Nella stanza di vetro trova un ambiente creato dall’uomo, ricco di elementi generici della vita moderna: tavoli e sedie, un armadio e lampade. In The Garden, il visitatore sperimenta le opere d’arte dall’esterno e, contemporaneamente, ne diventa parte integrante quando si trova all’interno. Uno per volta, si entra in questa camera perfettamente sterile dove è possibile distruggere tutto.
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The Garden è una visione sintetica dell’ambiente in conflitto diretto con la vista esterna del verde naturale, umido e folto. Il catalizzatore che attiva l’opera è l’espressione cruda e brutale dell’uomo e la sua liberazione è al centro di questa installazione. Per otto settimane, gli spettatori occupano lo spazio e hanno la possibilità di cancellare ogni oggetto al suo interno. Ogni espressione sarà unica e personale, propria di ogni visitatore. Grazie a questa attivazione The Garden rappresenta una nuova forma d’arte dove l’installazione funziona come uno stadio fisico e reale, ma è contemporaneamente filtrata attraverso una lente e trasmessa in diretta da quattro telecamere. Inoltre, questa installazione può essere fruita dappertutto nel mondo, basta avere un accesso digitale.
fino al 30 luglio 2017
Doug Aitken: The Garden
Aros Triennial, Aarhus Art Museum, Aarhus, Danimarca