“C’è chi si occupa di migranti e chi si occupa del pic-nic. Chi sviluppa progetti di critica sociale e chi invece sviluppa ricerche molto personali, poetiche. Queste differenze, queste tensioni, sono la ricchezza della mostra.” Così Stefano Mirti racconta di “Design Nomade”, il primo progetto espositivo interamente curato da BASE Milano, nato da una call internazionale rivolta a designer, aziende e università, e presentato durante il Fuorisalone 2017.
BASE diventa nomade
Stefano Mirti ci racconta della prima mostra interamente curata da BASE con i lavori di oltre venti designer sul tema del nomadismo e delle sue sfaccettature. #MDW2017
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- La redazione di Domus
- 14 aprile 2017
- Milano
La call ha raccolto oltre 118 progetti di cui 21 esposti nella mostra in Tortona. Tutti esplorano il tema del nomadismo nelle sue forme più disparate, dall’urban-chic a quello di sopravvivenza; dal micro-nomadismo quotidiano ai grandi spostamenti che cambiano una vita. Tra le tematiche affrontate troviamo il viaggio, il riposo, cibo e acqua, il ricordo e la memoria, la stabilità e la spiritualità. Rifugi temporanei, case sull’acqua, antiche brocche, cucine solari portatili, lampade, strutture d’emergenza, mobili ultracompatti e posate filiformi.
“Una ragazza italiana che studia alla Central St. Martins di Londra ha messo a punto una guida per gli immigrati illegali. Progetto sofisticato e intelligente. Straordinario pensare che poi una mattina, questa ragazza si sveglia e ascoltando la radio capisce che grazie alla Brexit, l’immigrata illegale sta per diventare lei stessa. Queste contraddizioni sono la contemporaneità, il mondo in cui viviamo e questi progetti danno conto di questa grande tensione ed energia sociale, sempre a cavallo tra prosa e poesia, tra il sogno e l’incubo”, prosegue Mirti. La ragazza in questione è Marta Monge, autrice della guida The every migrant’s guide to illegal border crossing.
Mirti ci racconta anche di come “Design Nomade” sia stato il punto di partenza per trasformare tutta BASE in un catalizzatore di energie, mostrandosi al pubblico più in forma che mai. All’allestimento si sono accompagnate una serie di iniziative collaterali e collaborazioni, tra cui quelle con Samsung e Moleskine. È stato ideato un bookstore a tema, la produzione del catalogo, sotto forma di fanzine, generato e stampato in tempo reale a partire dai tweet con l’hashtag #designnomade, un workshop sull’origami “da viaggio” di Dewi Brunet e la mostra di CNA, dove si è trattato il tema della manifattura 4.0. Il workshop permanente del collettivo tedesco RaumLabor, invece, ha riempito l’intero piano con strutture gonfiabili ingegnosissime.
In mostra i lavori di Ricardo Freisleben Lacerda e André Pedrini, Imperfetto Siciliano, Analogique, Marta Monge, Libero Rutilo, Elena Bompani, Artègo, Rutopia, Modom Srl, Pietro Quintino Sella, Gerardo Osio, Cleo Maxime e Label NO-MADE, Teresa Palmieri, Hon Bodin, Emmy Polkamp, Daniel Durnin, Tomaso Boano e Jonas Prišmontas, Francesco Bombardi, Van Bo Le-Mentzel, Dewi Brunet e Joynout, con allestimento di Orizzontale.
4 – 9 aprile 2017
Design Nomade
BASE Milano
via Bergognone 34, Milano