Eduardo Paolozzi

È stata presentata alla Whitechapel Gallery di Londra una grande retrospettiva su Eduardo Paolozzi, uno dei più innovativi e irriverenti artisti britannici del Ventesimo secolo.

Eduardo Paolozzi (1924-2005) è stato uno dei più innovativi e irriverenti artisti britannici del Ventesimo secolo. Considerato il “padrino della Pop Art”, i suoi potenti collage, sculture e stampe hanno sfidato le convenzioni artistiche, dagli anni Cinquanta con “Geometry of Fear” fino ad arrivare agli anni Novanta e a “Cool Britannia”.

<b>In apertura:</b> Eduardo Paolozzi, <i>The Whitworth Tapestry</i>, 1967, lana, lino e terilene, 213x426cm. Courtesy The Whitworth, University of Manchester © Fiduciari della Paolozzi Foundation, con la licenza di DACS. <b>Qui sopra:</b> <i>Le Robot Robert Voulait Aller a New York Mais Le Passenger Est Trop Lourd / TWA Plain-Steps-Cap 14 Persons with two Stewardesses and Wonder Toy (from the Cloud Atomic Laboratory portfolio)</i>, 1971. Fotomontaggio, 23.3x35cm. Courtesy C L E A R I N G New York / Brussels. © Fiduciari della Paolozzi Foundation, con la licenza di DACS
Eduardo Paolozzi, <i>Avant-Garde</i>, 1970, serigrafia, 92x59cm. Courtesy Independent Gallery, London. Immagine courtesy Venator & Hanstein, Cologne © Fiduciari della Paolozzi Foundation, con la licenza di DACS
<b>A sinistra:</b> Eduardo Paolozzi, <i>Wittgenstein in New York</i> (dal portfolio <i>As is When</i>), 1965, serigrafia, 76x53.5cm. Courtesy Scottish National Gallery of Modern Art © Fiduciari della Paolozzi Foundation, con la licenza di DACS. <b>A destra:</b> <i>Conjectures to Identity</i>, 1963–64, serigrafia, 79.5x52.5cm. Courtesy the British Council Collection. © Fiduciari della Paolozzi Foundation, con la licenza di DACS

  Dai suoi bronzi del dopoguerra alle serigrafie rivoluzionarie, dai collage ai disegni su tessuto, la retrospettiva rivaluta l’approccio artistico di Paolozzi, variegato e sperimentale, mostrandone l’importanza agli artisti contemporanea. Passando per i suoi cinquant’anni di attività e con 250 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, la mostra esplora la radicale ricerca artistica materiale e formale di Paolozzi, i processi e le tecnologie e il rifiuto costante per le convenzioni estestiche. Disegni meno conosciuti, maquette e sculture serviranno a far conoscere il lato meno noto del suo lavoro.

Eduardo Paolozzi, Allegro Moderato Fireman’s Parade (dal portfolio Calcium of Light), 1974-76, serigrafia, 78.8 x 50.2 cm. Courtesy C L E A R I N G New York / Brussels. © Fiduciari della Paolozzi Foundation, con la licenza di DACS


fino al 14 maggio 2017
Eduardo Paolozzi
a cura di: Daniel F. Herrmann
Whitechapel Gallery
77-82 Whitechapel High St, London