Il progetto di Luisa Roth allo IaaC è paesaggio urbano mutevole e dinamico, un habitat ecologico che si basa su produttività, efficienza e diversità di civilltà future.
Le conseguenze di recenti questioni globali come quella climatica, l’innalzamento del livello del mare e la sovrappopolazione devono generare nuovi spunti e prospettive all’interno del continuo dibattito disciplinare sulla sostenibilità di sistemi urbani complessi. In questo contesto, il progetto di un paesaggio urbano mutevole esplora il potenziale adattivo e dinamico di un habitat ecologico che si basa su produttività, efficienza e diversità di civilltà future.
Questo eco-habitat galleggiante propone di creare un rapporto simbiotico con l’ambiente naturale, adattandosi ai cambiamenti ambientali prevedibili e aumentando la qualità della vita di civiltà future. Il progetto urbano dinamico si basa su un sistema di moduli prefabbricati, facilmente trasportabili e flessibili, in modo da adattarsi facilmente ai diversi contesti urbani e globali. I moduli sono facilmente trasportabili e assemblabili, in modo da garantire una morfologia mutevole. Il sistema si adatta perfettamente a condizioni ambientali emergenziali e alle esigenze individuali e collettive delle comunità.
La strategia per l’agglomerato urbano è ottenuta da un algoritmo che serve da interpretazione astratta per comportamenti specifici e che riesce a reagire alle dinamiche mutevoli e spesso fortuite generate dall’immediato intorno. La morfologia è variabile e somiglia alle aree densamente popolate già esistenti nel mondo. Si creano una costellazione di cluster e una distribuzione di servizi e funzioni che seguono criteri ambientali come orientamento, geografia, ecc...
Il progetto galleggiante è un sistema innovativo a basso impatto ambientale. È accessibile dalla terra ferma e da alcune rotte di navigazione. Il nucleo abitabile ha una capacità di circa 10.000 abitanti. L’energia rinnovabile è fornita da bioreattori ad alghe e generatori di energia dal moto delle onde, mente sistemi acquaponici ad alta efficienza producono l’alimentazione necessaria agli abitanti. I bioreattori sono inoltre in grado di elaborare le acque reflue accumulate, trasformandole in acqua potabile. Questo sistema viene integrato da un altro di raccolta dell’acqua piovana. Il progetto urbano è pensato come integrazione di città esistenti come Amsterdam. Può essere anche pensato come un sistema autonomo.
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Luisa Roth, Dynamic Cityscape, IaaC, Institute for Advanced Architecture of Catalonia, 2016
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