Attraverso tessuti high-tech e robot, il tradizionale getto di calcestruzzo è a un punto di svolta grazie agli esperimenti di Joseph Sarafian e Ron Culver, sviluppati all’UCLA di Los Angeles.
Ron Culver e Giuseppe Sarafian stanno sviluppando un nuovo processo di lavorazione del calcestruzzo, combinando la flessibilità del tessuto con la precisione di bracci robotici a sei assi per tirare la tela e agevolare la colata. Il metodo classico prevede la ripetizione di forme realizzate tramite stampi in compensato, i quali sono spesso laboriosi da costruire e difficilmente rimangono intatti durante la rimozione del calcestruzzo indurito. Il progetto Fabric Forms si allontana nettamente da tutte queste problematiche.
Joseph Sarafian e Ron Culver hanno portato avanti uno studio iniziato durante un seminario di tecnologia, ampliandolo attraverso la geometria parametrica. Sono stati utilizzati dei manicotti in lycra ricuciti e collegati ai sei bracci di un robot Kuka, tesi nella posizione desiderata. Una volta ottenuto lo ‘stampo’ viene colato del cemento e fibra che viene poi fatto indurire. Il tessuto viene poi rimosso con uno spreco minimo, e i robot si possono riposizionare.
Il collegamento dei pezzi avviene attraverso un nodo bullonato stampato in 3D. Dal momento che la realizzazione segue un disegno parametrico (Grasshopper e Kangaroo) le strutture si possono sviluppare nello spazio anche in scala più grande, per creare facciate architettoniche o elementi strutturali.
Ron Culver e Joseph Sarafian hanno avviato questo progetto alla UCLA Suprastudio con la docente Julia Koerner. Durante i primi esperimenti hanno partecipato anche Peter Vikar, Shobitha Jacob, Oscar Li, e Qi Zhang.