Da novembre 2015 a giugno 2016. Il percorso di questi mesi si può riassumere in quattro fasi. I primi due mesi di auscultazione del respiro, del battito e del polso, non solo delle persone che abitano questa Galleria ma anche dell’edificio, della sua architettura e del suo rapporto con la città, con il territorio, con il nostro paese e con le altre istituzioni internazionali. In questi mesi c’è stata un’attenzione a ciò che è stato e delle sue ripercussioni sul presente, un’analisi di tutti gli aspetti gestionali e organizzativi.
La Galleria Nazionale
Da novembre 2015 la GNAM di Roma ha intrapreso un percorso di cambiamento e rilancio: nuovo nome e immagine coordinata, riorganizzazione di alcune sale, digitalizzazione degli archivi... La direttrice Cristiana Collu lo riassume attraverso le quattro fasi principali.
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- Cristiana Collu
- 22 giugno 2016
- Roma
I successivi tre mesi li definirei di rodaggio e messa a punto delle possibilità di cambiamento e di consolidamento delle buone pratiche. Abbiamo lavorato ai due capisaldi del nostro nuovo assetto, Statuto e Bilancio, di concerto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e gli organi preposti: il Consiglio di Amministrazione, la Commissione Scientifica, il Collegio dei Revisori dei Conti. È iniziato il lavoro di riorganizzazione della struttura amministrativa, sono state avviate e concluse alcune sperimentazioni, altre sono ancora in corso, altre ancora sono state accantonate. Nel frattempo ha preso corpo la definizione della visione e missione della Galleria, un lavoro propedeutico a una trasformazione che vuole mettere in campo l’eredità, la vocazione e lo sguardo a perdita d’occhio verso orizzonti che si spostano e che mutano costantemente, integrando i punti di vista ma da uno stesso baricentro.
La terza fase che si conclude oggi, 20 giugno 2016, con questa parziale riapertura della Galleria nella sua nuova veste. È iniziata formalmente il 4 aprile. In appena due mesi e mezzo, questo museo è riuscito a tradurre la prima trasformazione, una prova di efficienza, desiderio, volontà e anche una certa caparbietà e determinazione, dimostrata ogni giorno nel superamento di tutti gli ostacoli. Abbiamo lasciato le sale del secondo Novecento aperte fino a oggi, accessibili con biglietto ridotto, in modo da consentire al pubblico di poter visitare comunque la Galleria. I numeri di questi mesi, che non hanno registrato flessioni rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti, ci dicono che tale scelta ci ha premiato.
I lavori di riorganizzazione e riordino hanno visto il nostro intervento all’ingresso, nella Sala delle Colonne, nel Salone Centrale e nelle sale del primo Ottocento. Si è trattato di un intervento che ha messo al centro l’idea di ospitalità e di accoglienza e ha creato uno spazio dedicato alle persone. Chi oggi entra in Galleria non deve necessariamente entrare in mostra, può anche passare il tempo nella Sala delle Colonne, nelle due corti laterali interne, può prendere un caffè, leggere, curiosare, fare acquisti al bookshop, ricaricare il telefono, utilizzare il wi-fi. La sala espositiva è separata da un filtro leggero e delicato che lascia intravedere la mostra.
È stato un lavoro quasi archeologico, che ha cercato di riportare in luce una sorta di splendore originario, quello dell’esordio di un secolo fa. L’architettura di questo edificio incrocia viste luminose che mettono in collegamento l’interno del museo con l’esterno, un “fuori” fatto di verde, di giardini, di scalinate e di città. Siamo intervenuti togliendo gli strati che si erano depositati negli anni, superfetazioni e interventi che in qualche modo l’avevano offuscata. Nulla è stato aggiunto, a tutto è stata tolta una patina opaca. La cifra del bianco ricorre e corre alle pareti, ai tendaggi, si mischia al parquet originale e ai pavimenti, a uno straordinario tappeto d’epoca che campeggia nella Sala delle Colonne. Non è stata un’operazione cosmetica, è stata invece la traduzione del prendersi cura. Una cura che guarda all’eredità con gli occhi di questo tempo.
Abbiamo prestato particolare attenzione a tutti gli interventi e alla loro reversibilità. L’operazione di riallestimento dell’ingresso e della Sala delle Colonne è firmata da uno dei più geniali e rappresentativi designer contemporanei, Martí Guixé, ed è in questo senso esemplare.
La mostra che abbiamo immaginato per questo esordio è una sorta di manifesto, indica una direzione, riporta al centro dell’edificio le mostre temporanee, ne riduce l’estensione privilegiando temi e senso. “The Lasting. L’intervallo e la durata” mette in campo un’idea di tempo che sarà la cifra e il denominatore comune anche della definitiva e completa riapertura della Galleria prevista per il prossimo 10 ottobre. Oggi infatti chiuderemo tutte le altre sale e procederemo con lavori di riordino della stessa natura di quelli portati avanti in questi mesi. Inizia la quarta fase.
In parallelo abbiamo lavorato a una strategia di sviluppo sulla comunicazione della Galleria con l’obiettivo di posizionarla al pari dei grandi musei internazionali. La ristrutturazione dell’immagine coordinata e la creazione di un nuovo sito web sono stati i primi passi di questo processo che tuttora prosegue e che vedrà impegnato il museo nei prossimi mesi con, in particolare, il riversamento di tutti i contenuti, la memoria storica dell’Istituzione, ma anche di nuovi progetti. Il sito ha le caratteristiche richieste oggi dal mercato: mobile friendly, interfaccia semplice, struttura usabile con menù intuitivo, piattaforma open source, facile condivisione dei contenuti sui social.
La Galleria ha inoltre potenziato la propria partecipazione sui social network attraverso una pianificazione strategica e una pianificazione media con l’obiettivo di ampliare e di comunicare in modo continuativo con la community che ogni giorno visita i canali del museo. Oltre a consolidare la presenza su Facebook e Twitter, sono stati aperti Instagram e Pinterest. Con questi strumenti, divenuti centrali nella strategia di comunicazione di un museo oggi, la Galleria vuole valorizzare lo scambio, l’ascolto e la condivisione dei propri contenuti. L’attuale crescita dei nostri canali social apre la strada a un nuovo posizionamento digital del museo che sarà caratterizzato nei prossimi mesi da nuove iniziative e progetti specifici per ogni strumento. Travel Appeal, la piattaforma recentemente adottata dal MiBACT per monitorare la valutazione online dei principali musei italiani, ha dichiarato che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea è al primo posto per soddisfazione generale dei visitatori.
Stiamo portando avanti un complesso e progressivo lavoro di digitalizzazione degli archivi che permetterà tra qualche mese la fruizione online del patrimonio della Galleria: archivio corrente, archivio storico, archivio bioiconografico, fondi storici e archivio fotografico. Abbiamo intrapreso una serie di collaborazioni significative con soggetti pubblici e privati come quella con Fintecna per la realizzazione di un evento di valorizzazione e con il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo con il quale abbiamo stabilito un legame che si concretizza, come primo passo, dal 21 giugno e durante tutto il periodo estivo, in un biglietto ridotto per coloro che visitano i due musei. Abbiamo attivato partnership di diverso tipo con molte aziende, tra queste OVS che ha vestito gli assistenti di sala, grazie allo stylist Silvio Betterelli, e anche con Artek, Azzurra, Magis.
Il nuovo logo e la nuova immagine coordinata de “La Galleria Nazionale”, declinata in tutti gli strumenti di comunicazione, è un progetto Designwork: uno studio italiano di graphic design guidato da Artemio Croatto e Chiara Caucig, che cura l’immagine di alcuni dei più noti marchi di design nazionali e internazionali e l’art direction di importanti testate e case editrici. Nel 2014 ha vinto il Compasso d’Oro ADI.
22 giugno 2016 – 29 gennaio 2017
The Lasting. L’intervallo e la durata
La Galleria Nazionale
viale delle Belle Arti 131, Roma
A cura di: Saretto Cincinelli