Labyrinth

I due giovani architetti Pieterjan Gijs e Arnout Van Vaerenbergh hanno creato un labirinto sperimentale di curve boleane per il decimo anniversario del C-mine arts centre di Genk.

Gijs Van Vaerenbergh, Labyrinth, C-mine arts centre, Genk, Belgium
“Labyrinth” di Gijs Van Vaerenbergh per il C-mine art centre di Genk, in Belgio, è un’installazione scultorea che si concentra sull’esperienza dello spazio.
Il lavoro nasce dall’interesse di Pieterjan Gijs e Arnout Van Vaerenbergh per le tipologie architettoniche fondamentali: tra le loro installazioni precedenti figurano porte delle città, ponti, muri, cupole... Gijs Van Vaerenbergh interpretano la forma antica del labirinto come architettura nella sua forma più essenziale: una composizione di muri che definiscono gli spazi.
Gijs Van Vaerenbergh, Labyrinth, C-mine arts centre, Genk, Belgium
Gijs Van Vaerenbergh, Labyrinth, C-mine arts centre, Genk, Belgio
L’installazione misura 37,5 per 37,5 metri e si compone di 1 chilometro di pareti (186 tonnellate) di lastre di acciaio spesse 5 millimetri e alte 5 metri. Da questa struttura sono state ritagliate grandi forme elementari – una sfera, un cilindro, un cono – per abbattere la logica del labirinto e creare nuovi spazi e prospettive inaspettate. Queste trasformazioni booleane convertono la passeggiata attraverso il labirinto in una sequenza di esperienze spaziali e scultoree.
Allo stesso tempo, i tagli funzionano come “cornici” del labirinto. Nella monotona successione di alti corridoi, lo spettatore si trova improvvisamente di fronte ad aperture che rivelano ciò che è al di là delle mura. Da alcuni punti di vista, i ritagli sono frammentari, mentre da altri si svela l’intera forma. Infine, i ritagli incorniciano anche frammenti dell’ambiente, che diventano punti di orientamento per tutta la passeggiata.
Gijs Van Vaerenbergh, Labyrinth, C-mine arts centre, Genk, Belgium
Gijs Van Vaerenbergh, Labyrinth, C-mine arts centre, Genk, Belgio
“Labyrinth” non genera solamente una varietà di spazi e prospettive visive per coloro che entrano nell’installazione, interagisce anche con il contesto di C-mine in modo diverso: salendo dai vecchi pozzi minerari, si può vedere la struttura dall’alto e osservare i visitatori che vagano al suo interno, un punto di vista generalmente riservato al creatore di un labirinto.

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