La peculiarità degli ambienti del museo hanno reso necessario un intervento forte affinchè gli abiti in mostra non venissero annullati dalla complessa sovrapposizione degli elementi presenti nel Museo e dalla forza dirompente delle opere del Marini.
Un sistema espositivo costruito attraverso il moltiplicarsi di elementi semplici come i tubi Innocenti, qui ricomposti in maniera apparentemente randomica a formare strutture che si adagiano su un pavimento a specchio che tutto riflette, abiti e sculture, rompendo e moltiplicando lo spazio. Un abaco di dispositivi appositamente realizzati articolano una varietà di situazioni espositive lungo il percorso: grucce, ganci, mobiles con contrappesi geometrici, tavoli in legno tinto grigio e pannelli a forte spessore con stampa diretta di materiale d’archivio.
Il colore rosso fluo e una serie di geometrie fluorescenti irrompono col loro grafismo nello spazio ed entrano in gioco con la presenza delle sculture di Marini, sottolineano preesistenze e riempono i vuoti materializzando una sequenza di abiti che delineano un ritratto in divenire, dunque vivo e non antologico, di uno stile.
Una metafora del cantiere di chi ha costruito ogni giorno la propria immagine tramite l’atto del vestirsi.
Il Signor Nino, Museo Marino Marini, Firenze
Concept e allestimento: Studiopepe (Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto)
Con la collaborazione di: Matteo Artemisi
Grafica: Diego Soprana / Studio Fantastico
Video: Angelo Teardo
Un progetto di: Fondazione Pitti Discovery
In occasione di: Pitti Immagine Uomo 88
A cura di: Nino Cerruti e Angelo Flaccavento