Infatti in “Grow It Yourself” vengono indagate le politiche agro-alimentari e le dinamiche della produzione, i rapporti di potere che regolano i modi e le forme attuali in cui un prodotto della terra possa diventare cibo.
L’educazione alimentare e la salute individuale e collettiva non sfuggono certo alla prospettiva conflittuale sui beni comuni. Tale è lo spazio in cui si colloca la mostra, che, a partire dall’etica e dalle pratiche Do it yourself mette in discussione le dinamiche monopolistiche della grande distribuzione agricola a favore dell’autoproduzione, quale pratica indispensabile se vogliamo recuperare il controllo sulla produzione alimentare, rigenerare l’ambiente e provvedere alla sussistenza.
Il collettivo Myvillages (fondato da Kathrin Böhm, Wapke Feenstra e Antje Schiffers nel 2003) interviene in mostra con il risultato di veri e propri sforzi collettivi, con i lavori Made in Zvizzchi, Company. Movements, Deals and Drinks, I like being a farmer and I would like to stay one. Sarà inoltre presente un’esposizione dei prodotti acquistabili nei “punti vendita” della serie The International Village Shop, progetto in cui la creazione artistica interviene direttamente tra le maglie dei rapporti di produzione e di commercio.
I Futurefarmers (Amy Franceschini, Anya Kamenskaya, Stijn Schiffeleers, Michael Swaine e Lode Vranken) presentano la documentazione video di alcuni lavori realizzati in situ nel corso degli anni. La mostra ospiterà Erratum: Brief Interruptions in the Waste Stream, Soil Kitchen, Annual Harverst e This is Not a Trojan Horse, esposto sia in forma video, sia in forma scultorea, realizzata grazie alla collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
fino al 18 ottobre 2015
Grow it yourself
a cura di Marco Scotini
PAV Parco Arte Vivente
via Giordano Bruno, 31 Torino