L’artista francese Vincent Lamouroux ha trasformato il Sunset Pacific Motel di Silver Lake, deserto e abbandonato, conosciuto anche come “Bates Motel” in un’installazione temporanea ed effimera che scandisce il paesaggio urbano per due settimane.
Projection
Trasformando la struttura con una letterale pietrificazione, l’artista francese Vincent Lamouroux ha calcificato il Sunset Pacific Motel di Silver Lake, abbandonato da anni.
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- 07 maggio 2015
- Los Angeles
Lamouroux ha completamento coperto l’edificio, comprese le palme e l’insegna, con calce bianca opaca, arrestando la struttura in uno stato tridimensionale di simultanea scomparsa, purificazione e ossificazione. La grande struttura bianca crea un contrasto visivo netto contro il cielo blu di Los Angeles.
Il malfamato “Bates Motel”, il cui pseudonimo è ricco di riferimenti a Hollywood, al cinema, e a Psycho di Alfred Hitchcock, è abbandonato da decenni e destinato alla demolizione. Questo, e il costante stato di cambiamento adattico e rivitalizzazione culturale che caratterizza Los Angeles, hanno ispirato lao reinterpretazione del sito di Lamouroux.
Trasformando la materialità dello spazio attraverso una letterale pietrificazione, Lamouroux calcifica visivamente la struttura, invitando a un’esperienza interpretativa con un punto impossibile di ingresso fisico. In ultima analisi, l’artista rende il motel un fantasma, richiamando l’attenzione sulla vulnerabile incertezza del suo futuro tanto contestato. I materiali ecologici utilizzati verrano cancellati dal tempo, modificando l’aspetto dell’opera durante la sua limitata esistenza. Proprio come Silver Lake si è trasformata radicalmente negli ultimi anni, e continua a evolversi, così anche il motel incarna una trasformazione, un’arrendevolezza e un passaggio; la superficie bianca della sua facciata è un invito simbolico a proiettare le nostre idee su sia il suo mitico passato e il suo incerto futuro.
fino al 10 maggio 2015
Vincent Lamouroux
Projection
4301 Sunset Blvd., Los Angeles
prodotto da Please Do Not Enter
con il contributo di Creative Migration, FLAX (France Los Angeles Exchange), Lycée International de Los Angeles, Institut Français