Tutto ciò assume un senso nel momento in cui alla pezza viene praticata una profonda piega poi fissata con due cuciture in contrasto alle estremità. Immediatamente ciò che era indefinito e privo di logica prende senso dando continuità al decoro. Il soggetto figurativo, la pecora, ritrova i suoi contorni; il testo a sua volta rimane ben leggibile ma celato e custodito sotto la pence senza scompaginare il layout generale.
I soggetti scelti sono stati disegnati a mano per ottenere un tratto a volte veloce e preciso; altre volte incerto, lento e grumoso. Questi effetti consento al filo di esprimere la sua vera presenza, la sua tridimensionalità, lungi dall’essere scambiato per un processo di stampa.
“Il cuscino è per sua natura un oggetto semplice e immediato; spesso al servizio del vero protagonista, il divano. Nonostante ciò volevamo, in qualche modo, che la nuova collezione destasse curiosità e sorpresa.” spiegano i designer.
“Il lavoro difficile è stato da un parte quello di scomporre e amplificare il brief così da individuare possibili elementi distintivi; dall’altra quello paziente e lungo di semplificazione e d’eliminazione del superfluo per riportare il cuscino alla sua necessaria semplicità.
Shar Pei, quindi, racchiude in sé tante cose: l’evidente piega trasversale da cui prende il nome la collezione; il messaggio – personalizzabile – ben presente ma discreto; l’illustrazione che si fa ricamo; il linguaggio del materiale e del processo di realizzazione.”
Shar Pei
Design: LucidiPevere
14–19 aprile 2015
La Cividina
Salone del Mobile