Il Padiglione del Giappone, progettato da Atsushi Kitagawara, interpreterà il Tema dell’Esposizione Universale di Milano “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, rappresentando tutta la conoscenza, l’esperienza e le tecniche racchiuse nel cibo e nella cultura alimentare del Paese.
Diversità armoniosa
Il Padiglione del Giappone per Expo 2015, progettato da Atsushi Kitagawara come una delle case tradizionali di Kyoto, rappresenta la ricchezza e il sincretismo della cultura del Paese.
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- 14 gennaio 2015
- Milano
Utsuwa è il termine per indicare le ceramiche giapponesi tradizionali che si caratterizzano per la varietà dei diversi stili. Come queste, il Padiglione rappresenta la ricchezza e il sincretismo della cultura del Paese. Per rappresentare la fusione tra tradizione e modernità, rispetto dell’ambiente e perfezione estetica, si è scelto di proporre un Padiglione, che si sviluppa su uno spazio espositivo di 4.170 metri quadri, con un’ampia entrata e uno sviluppo in lunghezza, come una delle case tradizionali di Kyoto. Oltre a materiali naturali come bambù e legno, non mancano tecnologie informatiche e sistemi per il risparmio energetico.
Il legno, suprema risorsa rinnovabile e qui usato per la costruzione del padiglione, è un chiaro esempio di associazione al problema della protezione e del mantenimento delle risorse forestali. È un legno che favorisce la formazione di un’acqua ricca di elementi nutritivi, acqua che viene poi restituita alla terra e al mare e stimola la crescita di svariate risorse alimentari. Sin dai tempi più antichi gli alberi e lo stile di vita dei giapponesi convivono strettamente nei satoyama, tipiche strisce di terreno coltivato frapposte fra onde di colline lussureggianti, comunità che hanno favorito la formazione di società ideali orientate al riciclo delle risorse. Il padiglione giapponese si svilupperà all’interno di una griglia tridimensionale di legno e utilizzerà materiali intesi proprio ad esprimere l’idea di sostenibilità, una delle parole chiave di Expo 2015 Milano. Questa particolare struttura simboleggerà l’origine della diversità giapponese – le quattro stagioni, la natura, l’ecosistema e il cibo per interpretare, appunto, un “contenitore di diversità”.
Le tradizionali tecniche giapponesi di costruzione in legno – il tempio Horyuji ne è un eccellente esempio – adottano un “metodo di tensione compressiva” in cui i singoli elementi costruttivi sono collegati con sistemi di aggancio e giuntura per ottenere il necessario supporto. Il risultato è una struttura molto resistente ai terremoti, nonché base delle costruzioni a volte dette anche viventi, o della “teoria della vita”. Il padiglione, che prenderà forma da una griglia tridimensionale di legno, sarà il primo in assoluto a essere edificato con una commistione di tecniche costruttive tradizionali, analisi strutturale moderna e il suddetto “metodo di tensione compressiva” per realizzare un esempio di architettura innovativa capace di esprimere appieno la fusione di cultura tradizionale e tecnologia avanzata.
Padiglione Giapponese, Diversità armoniosa, Expo Milano 2015
Architetto: Atsushi Kitagawara
Ministeri coinvolti: Ministero dell’Agricoltura, Foreste e Pesca, Ministero dell’Economia, Commercio e Industria, Ministero del Territorio, Infrastrutture, Trasporti e Turismo
Organizzazione partecipante: Japan External Trade Organization (JETRO)
Area: 4.170 mq