Marco Bussagli, storico dell'arte e pittore, docente dell’Accademia di belle arti di Roma, riassume molto bene il rapporto artista Beatrice Scaccia / personaggio Eve: “…di Bea conosco il percorso creativo, la sua professionalità, il suo impegno e la sua caparbia voglia di fare; conosco anche quella malinconia che traspare dai suoi occhi e rimane appiccicata al foglio di carta quando ci mette la matita sopra.
Lei segue il suo filo di Arianna che, a differenza di quello di Teseo, non è fuori, ma sta dentro di lei e il suo compito è dipanarlo come un gomitolo di lana colorata. Bea, però, non può fare tutto da sola e allora ha chiesto aiuto a Eve, il suo alter ego, ma anche la sua coscienza onirica, quella che raccoglie i suoi incubi e le sue angosce. Eve, infatti, non è una vera bambola, è una bamb(ol)ina, una dolly-child inquietante con le vesti grigie e rosse che scolano pericolosamente in macchie ematiche, con la pezza sopra gli occhi e gli abiti dell’inverno in qualunque stagione dell’anno. Eve gioca ed è il gioco essa stessa.
Un gioco pericoloso fra la vita e la morte, fra la gioia e il dolore, dove i ninnoli sono spilli e le dande stringhe di contenzione. Di sicuro Bea è Eve di sé stessa, la prima donna del suo mondo interiore, nata dalla costola della sua matita per vivere gli incubi che non riuscirebbe a superare. Non si pensi, però, ad un esercizio di tautologia perché Eve è l’immagine di tutti noi, il rimorso di non essere più bambini e di aver lacerato l’innocenza con la vita e con le lacrime dei nostri dolori e delle nostre delusioni. Eve è il rimpianto di quel che abbiamo perduto perché il mondo ce lo ha strappato; è il vuoto da riempire con la forza dell’arte”.
dal 19 settembre al 31 ottobre 2014
Beatrice Scaccia
Little Gloatign Eve
Galleria Effearte
via Ausonio, 1 A / via E. De Amicis 47, Milano