Al contrario, architetti e progettisti tendono a essere colpiti da un ottimismo lineare o da una incapacità intrinseca di lungimiranza, nascosta da elevati standard estetici e dalla capacità di comunicazione. I progetti sono visioni ben congegnate che si proiettano nei prossimi 25 anni, dove il tempo è visto come un semplice parametro che scorre senza produrre alcun cambiamento.
L’architettura nondimeno, in un tempo sufficiente, è in grado di trasformare le utopie urbane in realtà, vita e memoria. Gli utenti dello spazio sono in grado di dare un significato a qualsiasi condizione, non importa quanto disperata, nella continua ricerca di identità.
fino al 23 novembre 2014
Z! Zingonia, Mon Amour
Un progetto di Argot ou La Maison Mobile e Marco Biraghi
con Maria Elena Garzoni, Hiroyuki Kakiuchi, Anton Kotlyarov, Giulia Maculan, Giacomo Mezzadri, Nicolò Ornaghi, Riccardo Radaelli, Giulia Ricci
Monditalia
La Biennale di Venezia