La realizzazione del progetto Biotopes si è espressa in forme Tessuto-Cemento collocabili in un’area industriale dismessa nelle campagne attorno a Parigi, in un luogo di trasformazione e di cambiamento dove il verde sembrava riappropriarsi di interstizi lasciati vuoti dalle demolizioni o da interventi di restauro in atto.
Animali e vegetali “in transizione” potevano abitare in quegli spazi con le medesime qualità e caratteristiche: la realizzazione di una terza dimensione, di un corridoio biologico che potesse aprire la via a un’immaginazione fisiologica e di pensiero non endogamica.
Da un punto di vista formale Claudia Losi ha espresso questa tensione e instabilità morfologica impiegando materiali d’elezione in un articolato processo di lavoro: dapprima con disegni e poi con forme in tessuto imbottite che sono divenute calchi per strutture cementizie, prendendo spunto dalle rocailles inizio Novecento.
L’ultima tappa è costituita da un’ulteriore evoluzione conferita dall’ambiente naturale in cui le sculture sono inscritte, colonizzandole e inglobandole in un ecosistema naturale.
Le quattro opere acquisite dalla Collezione (Biotope I, II, III, IV) in parte attengono a casi di simbiosi reali (alghe accoppiate a una salamandra, cervi e uccelli che si nutrono di insetti parassiti) o immaginarie che si ispirano all’iconografia di bestiari medioevali e del barocco (licheni sulla roccia e palco di corna), divenuti patrimonio della cultura popolare.
Claudia Losi
Biotopes
Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66
Reggio Emilia