Mel Bochner

Il Jewish Museum presenta “Mel Bochner: Strong Language”, una mostra che indaga la lunga fascinazione di Bochner per le associazioni di parole mentali e visive.

Mel Bochner
La mostra “Mel Bochner: Strong Language” al Jewish Museum di New York comprende oltre 70 opere testuali.
Tra le più importanti la serie di metà anni Sessanta Portrait Drawings, mai esposta prima a New York, e i dipinti dell’ultimo decennio che utilizzano sinonimi derivanti dall’ultima edizione del Thesaurus di Roget. Bochner è stato ispirato dal nuovo permissivismo del Thesaurus ad ampliare i propri riferimenti linguistici giustapponendo corretto e vernacolare, formale e volgare.
Mel Bochner,
Mel Bochner, Blah, Blah, Blah, 2008, olio su tela, 40.6 x 50.8 cm. Collection David and Evelyn Lasry. © Mel Bochner.
Tra le personalità fondatrici del movimento dell’Arte Concettuale degli anni Sessanta, la sua Working Drawings and Other Visible Things on Paper Not Necessarily Meant to be Viewed as Art è considerata la prima mostra d’arte concettuale. Mel Bochner (nato nel 1940) è emerso in un momento in cui i giovani artisti consideravano la pittura esaurita. Pioniere nell’integrazione del linguaggio nell’arte visiva, Bochner è tornato a interessarsi all’espressività pittorica nel corso degli ultimi due decenni. “Mel Bochner: Strong Language” rivela il lungo impegno dell’artista nello scoprire le possibilità del linguaggio come immagine, mezzo e contenuto.

Fino al 21 settembre 2014
Mel Bochner
Strong Language

organizzata da Norman L. Kleeblatt, Susan e Elihu Rose
allestimento di Tsao & McKown Architects
The Jewish Museum
1109 5th Avenue at 92nd Street
New York

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