“Aujourd’hui, le monde est mort [lost human genetic archive]” è la mostra che il Palais de Tokyo dedica a Hiroshi Sugimoto, una nuova versione del percorso pluriennale del fotografo.
Attraverso un corpo di opere in cui il virtuosismo tecnico è sostenuto da un quadro concettuale sonoro, Hiroshi Sugimoto (nato nel 1948, vive e lavora tra New York e Tokyo), esplora la natura del tempo e della percezione, e le origini della coscienza.
Tra le sue serie più note bisogna citare Dioramas (1976), esposta nei musei di storia naturale, con fotografie che ritraggono animali imbalsamati in habitat artificiali, Theaters (1978), realizzata esponendo la pellicola fotografica per tutto il tempo di proiezione di un film e Seascapes (1980), che cattura l’essenza dei paesaggi marini di tutto il mondo, mantenendo solo gli elementi fondamentali, aria e acqua.
“Aujourd’hui, le monde est mort [lost human genetic archive]” è una nuova versione di una serie di mostre che Hiroshi Sugimoto elabora da circa dieci anni, giustapponendo collezioni di oggetti provenienti da una vasta gamma di epoche e culture, e opere fotografiche. Gli oggetti della collezione sono i suoi ‘doppi’, indispensabili fonti di lezioni che gli consentono di rinnovare la sua arte. Attingendo a riferimenti come il romanzo di Albert Camus L'Etranger e i ready-made di Marcel Duchamp, l’artista ha messo in scena un mondo dove gli esseri umani hanno cessato di esistere: una visione personale della storia, vista dal futuro. La mostra si compone di una trentina di scenari, narrati da diversi personaggi fittizi: un apicoltore, uno specialista in religioni comparate e un politico che scelgono di preservare (o di non preservare) le loro informazioni genetiche individuali per il futuro.
Pensata come una sorta di rovina, che fa eco all’architettura atipica del Palais de Tokyo, la mostra non è solo la più grande esposizione europea dell’opera di Sugimoto, ma anche un progetto unico che testimonia il suo vasto campo di attività, che spazia dalla letteratura all’architettura. È una rappresentazione del suo tentativo di comprendere l’arte e la storia umana all’interno di una scala temporale più ampia, che supera quella della specie umana, includendo allo stesso tempo la scienza, la religione, l’economia, ecc.
Dov’è questa supremazia della razza umana, incapace di impedire la propria distruzione in nome della crescita incontrollata? Guidato da questa domanda, Hiroshi Sugimoto lascia andare la sua immaginazione e la sua creatività alla deriva per raggiungere il punto di incontro tra passato e futuro.
Fino al 7 settembre 2014 Hiroshi Sugimoto
Aujourd’hui le monde est mort [Lost Human Genetic Archive] Palais de Tokyo
13, avenue du Président Wilson, Parigi