Sotto la guida di Sam Baron, il team creativo degli studenti di Fabrica ha concepito, una serie d’installazioni che cercano di “dare forma all’aria”, il mezzo più comunemente usato per trasferire calore, e che rispecchia la mission della giapponese Daikin, partner dell’iniziativa, che da sempre lavora per ‘climatizzare’ le nostre vite.
Fabrica: Hot&Cold / 49
Attraverso una serie d’installazioni sensoriali e artistiche, gli studenti di Fabrica forniscono una rappresentazione concettuale del calore nella sua più immediata manifestazione: la temperatura.
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- La redazione di Domus
- 10 aprile 2014
- Milano
La mostra presenta otto temi progettuali principali all’interno dei quali lo stesso concetto è stato declinato con esiti formali differenti, scanditi da un livello di temperatura dichiarato. Si passa dalle suggestive basi che ospitano piante inscritte in cubi di ghiaccio – con agavi che vivono a 19.1°C, cactus a 17.2° e aloe a 25°C –, alle installazioni di eliche, singole o in gruppi, che rappresentano la migrazione annuale degli uccelli dai territori freddi a quelli caldi. Tra questi, la Sterna Artica (the Arctic Tern), è il nome dell’uccello che vive più a lungo alla luce diurna, volando annualmente dall’Artico all’Antartico, dove trova una temperatura media estiva di -27°C.
E ancora, dalle caverne di ghiaccio, dove solo il fuoco crea la condizione necessaria alla vita, con una temperatura corporea di 37°C, alle teche che ospitano i profumi, freddi come la menta o caldi come la cannella. Dalle cascate d’acqua, che ghiacciano, a causa del calore prodotto dal proprio movimento, al di sotto degli 0°C, al sistema dei pianeti solari, di cui il più caldo e Venere dove si registrano 462°C e il più freddo Nettuno, coi i suoi – 201°C.
Visitare la mostra è un’esperienza sensoriale, che coinvolge il visitatore in modo diretto attraverso profumi, musica e forti percezioni sinestetiche.