Attraverso la ripetizione di un pattern in stile Regency, il prospetto acquista complessità ottica e, grazie al gioco di luci e ombre, si trasforma in una superficie tridimensionale. Questa superficie è ulteriormente animata dai segni lasciati dal processo produttivo in fonderia e dal naturale aspetto patinato della ghisa.
Osservando più da vicino, si scopre un trio di piccoli disegni realizzati da Paul Smith e distribuiti sui pannelli. Visto obliquamente, il disegno ricorda la trama di un tessuto leggero.
Le aperture curve, aggettanti dal prospetto in ferro scuro, ospitano le vetrine, con un sottile rimando al vetro curvo dei portici vicini. Una porta segreta in rovere tinto è montata a filo rispetto ai pannelli di ghisa: l’intaglio al negativo del legno richiama lo stampo in sabbia utilizzato per la modellazione del metallo fuso.
Due pannelli curvi accompagnano l’incasso della porta d’ingresso in rovere, mentre un gradino in ferro leggermente inclinato evoca un battistrada usurato. Nel tempo, la soglia sarà resa lucida dal calpestio delle persone, registrando nel materiale la vita dell’edificio.
“Il brief di Paul Smith consisteva in una serie di riferimenti e pensieri, molto simile al suo ufficio pieno di oggetti curiosi, tutti coerenti nel loro intento di descrivere in maniera affettuosa la vita. Abbiamo parlato delle linee e delle righe che ama, della caduta morbida di un tessuto che muove le righe attraverso la facciata, delle matasse di filo colorato avvolte intorno alla cardatrice per disegnare la trama di un tessuto futuro, delle aperture per permettere l’ingresso della luce naturale.
Allo stesso tempo, facendo riferimento ai materiali tradizionali, abbiamo studiato una raccolta di tessuti panama sudamericani, così come una serie di medaglie militari e di lingotti d'oro con piccoli disegni.
Abbiamo parlato dell’identità e del carattere di questo edificio, di questa strada, di Mayfair, dell’essenza del luogo, della nitidezza della sartoria di Paul Smith e dell'elemento sorprendente che si trova sempre nei suoi abiti, spesso solo un dettaglio. Elemento chiave della progettazione è stato capire come tutta questa esuberanza possa trovare la moderazione necessaria per dialogare con il quartiere sviluppando al tempo stesso una propria identità” spiegano gli architetti.
Il reparto femminile è spazioso, ispirato da un incrocio tra il ricco passato artistico di Mayfair e lo studio di Barbara Hepworth.
Eleganti binari scultorei espongono le collezioni di abbigliamento, mentre gli accessori trovano spazio all’interno delle vetrine. Le pareti dell’area dedicata alle calzature sono invece decorate con oltre 26.000 tessere del domino, che conferiscono un’atmosfera informale e divertente allo spazio.
Il reparto maschile è in stile modernista, con arredi in bronzo e legno realizzati su misura e posati su un pavimento in blocchi di legno a venatura sottile e calcare naturale.
Gli abiti sono appesi a un binario circolare in acciaio nero, mentre tre finestre a tutt’altezza si affacciano su un piccolo giardino posteriore.
Lo spazio dedicato all’arredamento adotta uno stile da galleria, con pareti pulite e pavimenti in pietra calcarea. Questo spazio neutrale cambierà costantemente per mostrare tesori unici e inaspettati, pezzi originali e altri ai quali è stata data nuova vita con l’applicazione di un tessuto Paul Smith.
Le caratteristiche architettoniche dello spazio interno, come le scale color cobalto o la passerella sospesa verde brillante costituiscono elementi di rottura tra le diverse aree.
Negozio Paul Smith, Mayfair, Londra
Programma: negozio di abbigliamento e arredamento
Design Team: 6a architects (facciate) e Paul Smith (interni)
Facciata: Montresor Partnership
Project Manager: KMB
Ingegneria strutturale: Rodgers Leask
Completamento: 2013