Le fotografie, che non sono state ritoccate dall'autore, costituiscono esse stesse un viaggio che parte dagli sguardi di alcuni "eroi" e dai loro bellissimi volti, fino nei luoghi della loro quotidianità, tra la natura e i villaggi, mostrando la loro realtà e i loro rituali. Matteo Guzzini restituisce così quella realtà fatta di infiniti spazi aperti, di gesti e sguardi che portano il senso dell'istinto, della luce, dei colori e degli odori. Sono immagini che toccano temi e valori che hanno insegnato al mondo la bellezza e l'ineluttabilità della natura, fornendo una preziosa occasione per tornare a discutere sulle tradizioni universali da cui la stessa umanità proviene secondo codici millenari.
Il lavoro fotografico di Guzzini induce anche alla considerazione di quanto il nucleo incorrotto della storia dei Samburu e della loro relazione con l'ambiente si vada confrontando oggi con le sollecitazioni del mondo occidentale. Nello scenario generale di antropizzazione del territorio africano attraverso modelli destabilizzanti di consumo a discapito dell'ambiente e dell'identità di culture ancestrali, gli antichi guerrieri di Matteo Guzzini continuano tutt'oggi a resistere a quelle formule di dissoluzione della cultura africana di cui buona parte dell'Occidente è responsabile, continuando a rappresentare un modello avvincente ed emozionante di perfetta simbiosi tra Arte e Natura.
Il programma Mudima dedicato all'Africa, continuerà con la mostra africana a cura di Achille Bonito Oliva e Sarenco dal 2 maggio al 1 giugno 2013.
Fondazione MUDIMA
via Tadino 26, Milano