Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, e Rem Koolhaas, curatore della 14. Mostra Internazionale di Architettura, hanno incontrato oggi nella sede della Biennale, a Ca' Giustinian, i rappresentanti dei 40 Paesi partecipanti alla prossima Biennale di Architettura che si svolgerà dal 7 giugno al 23 novembre 2014 ai Giardini e all'Arsenale, oltre che in vari luoghi della città. Il tema (e il titolo) scelto da Koolhaas per la 14. Mostra Internazionale di Architettura è "Fundamentals".
"Fundamentals sarà una Biennale sull'architettura, non sugli architetti", ha spiegato Koolhaas. "Dopo diverse Biennali dedicate alla celebrazione del contemporaneo, 'Fundamentals' si concentrerà sulla storia – sugli inevitabili elementi di tutta l'architettura utilizzati da ogni architetto, in ogni tempo e in ogni luogo (la porta, il pavimento, il soffitto, etc.) e sull'evoluzione delle architetture nazionali negli ultimi 100 anni". In tre manifestazioni complementari (Padiglione Centrale, Arsenale e Padiglioni Nazionali) questa retrospettiva offrirà "una rinnovata comprensione della ricchezza del repertorio di fondamenti dell'architettura, che attualmente sembra essere esaurito".
"Nel 1914 aveva senso parlare di architettura 'cinese', architettura 'svizzera', architettura 'indiana'", ha proseguito l'architetto olandese "Cent'anni dopo, sotto la pressione di guerre, regimi politici diversi, molteplici condizioni di sviluppo, movimenti architettonici nazionali e internazionali, talenti individuali, amicizie, traiettorie personali casuali e sviluppi tecnologici, le architetture che un tempo erano specifiche e locali sono diventate intercambiabili e globali. Sembra che l'identità nazionale sia stata sacrificata sull'altare della modernità".
Fundamentals: Rem Koolhaas presenta la sua Biennale
Koolhaas ha presentato oggi le linee guida della Biennale di Architettura che dirigerà nel 2014: una mostra sull'architettura, non sugli architetti, "Fundamentals" si concentrerà sulla storia, mentre i Paesi partecipanti saranno invitati a lavorare su un unico tema, "Absorbing Modernity: 1914-2014".
View Article details
- 25 gennaio 2013
- Venezia
Koolhaas parte con il decisivo vantaggio di un anno, rispetto al consueto programma della Biennale, e spera quindi di utilizzare questo tempo in più per introdurre un certo livello di coordinamento e coerenza tra le partecipazioni nazionali. "Idealmente ci piacerebbe coinvolgere tutti i Paesi rappresentati su un unico tema (Absorbing Modernity: 1914-2014)", ha spiegato "E indurli a mostrare, ciascuno a modo proprio, il processo di annullamento delle caratteristiche nazionali a favore dell'adozione su scala quasi universale di un singolo linguaggio moderno all'interno di un singolo repertorio di tipologie".
"La prima guerra mondiale – l'inizio della globalizzazione moderna – funge da punto di partenza delle diverse narrazioni", ha proseguito l'architetto, Leone d'Oro alla carriera nel 2010. "La transizione verso ciò che sembra essere un linguaggio architettonico universale è un processo più complesso di quanto solitamente riconosciuto, poiché coinvolge significativi incontri tra culture, invenzioni tecniche e modalità impercettibili di restare "nazionali". In un'epoca di universale utilizzo di google research e al tempo stesso di appiattimento dalla memoria culturale, è essenziale per il futuro dell'architettura far riemergere e mostrare questi racconti".
A proposito delle mostre che si svolgeranno all'interno dei padiglioni nazionali, Koolhaas ha precisato che "Raccontando in modo cumulativo la storia degli ultimi 100 anni, daranno luogo a una panoramica globale dell'evoluzione dell'architettura verso un'unica estetica moderna e, allo stesso tempo, sveleranno all'interno della globalizzazione la sopravvivenza di caratteristiche e mentalità nazionali uniche che continuano ad esistere e fiorire all'interno delle culture individuali, anche con l'intensificarsi della collaborazione e dello scambio internazionali".
Dopo diverse Biennali dedicate alla celebrazione del contemporaneo, 'Fundamentals' si concentrerà sulla storia.
Il presidente della Biennale Paolo Baratta ha fatto il punto sull'evoluzione della Biennale Architettura e di conseguenza sulla scelta di Rem Koolhaas: "Siamo universalmente riconosciuti come il più importante appuntamento del mondo per l'Architettura; siamo il luogo dove l'Architettura parla di se stessa e incontra la vita e la società civile. Proprio per questo negli ultimi anni siamo partiti dalla constatazione della separatezza e del divario tra la "spettacolarizzazione" dell'architettura da un lato, e della scarsa capacità di esprimere domanda ed esigenze da parte della società civile dall'altro. Gli architetti sono stati chiamati prevalentemente a realizzare opere stupefacenti e l'ordinario è alla deriva, verso la banalità quando non lo squallore: una modernità mal vissuta. Al culmine di questo percorso abbiamo chiesto a Rem Koolhaas di impegnarsi su questo terreno con una ricerca originale".
Come aveva raccontato ieri a Domus in una lunga intervista, Baratta ha anche spiegato l'evoluzione organizzative della Mostra. "Nata a 'imitazione' della Mostra d'Arte e sviluppata per 'inviti' ad architetti a portarci le loro istallazioni, così come si fa per l'Arte, si evolve verso una grande Mostra-ricerca condotta direttamente dal curatore (che è per l'appunto nominato direttore del settore Architettura della Biennale). Ai Paesi viene offerta l'opportunità di meglio inserirsi nell'ambito di questa ricerca. La Mostra si arricchisce sempre più di attività lungo tutto il periodo della sua apertura, con workshop, laboratori e seminari che la integrano come Mostra-attiva. Per questo abbiamo deciso di anticipare l'apertura al giorno 7 giugno e di dare una durata alla Mostra pari a quella della Mostra d'Arte (circa 6 mesi)."
Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 14. Mostra.