"Oggi le città indiane comprendono due componenti che occupano lo stesso spazio fisico. La prima, che potrebbe essere definita la Static City, è costituita da materiali più permanenti – cemento, acciaio e mattoni. Si tratta della concezione bidimensionale che compare sulle cartine tradizionali, e la sua presenza è monumentale. L'altra è la Kinetic City. Incomprensibile come entità bidimensionale, essa viene percepita come una città in movimento, un costrutto tridimensionale in progressivo sviluppo. La Kinetic City ha una natura temporanea, ed è spesso costruita con materiali riciclati – fogli di plastica, rottami metallici, tela e legname di scarto. Si modifica e si reinventa costantemente. La Kinetic City non viene percepita in termini architettonici, ma piuttosto in termini di spazi e modelli di occupazione. Si tratta di un'urbanizzazione indigena con la sua particolare logica 'locale'". Rahul Mehrotra
fino al 26 febbraio 2013
Rahul Mehrotra: The Kinetic City
Accademia Britannica di Roma
Via Gramsci 61
Mercoledì 6 febbraio, dalle 9 alle 11, Rahul Mehrotra incontrerà gli studenti di architettura al MAXXI B.A.S.E.
Il prossimo programma "L'Architettura e i processi creativi" avrà inizio in estate 2013, il programma d'Architettura dell'Accademia Britannica di Roma è a cura di Marina Engel.