Il 26 ottobre 1962 il bireattore che dalla Sicilia porta Mattei a Milano esplode in volo e precipita a duecento metri dalla cascina Albaredo, nella campagna di Bascapé, piccolo centro a sud Milano. Muoiono insieme a Mattei le altre due persone a bordo, il comandante Bertuzzi e William F.McHane, giornalista intento in quel periodo a scrivere una biografia sull'industriale italiano.
Nelle pagine dei quotidiani la testimonianza dei primi soccorritori registra una scena che vede la coda del velivolo conficcata nel terreno e, intorno, i resti del bireattore e dei suoi occupanti, dispersi "a duecento metri circa dalla cascina Albaredo, sul limite di un filare di giovani pioppi, a pochi metri da una roggia gonfia d'acqua". Questa telegrafica notazione sulla scena dell'accaduto – un filare, una roggia e il disegno delle strade vicinali -, anticipa il tema dal quale lo sguardo progettuale di Porcinai prenderà le mosse. Nella primavera del 1963, a pochi mesi dalla scomparsa di Mattei, Porcinai riceve dalla Snam l'incarico "di sistemare, con pochi mezzi, il terreno che raccoglie i resti" del tragico evento. Il lavoro procede con grande rapidità e sarà inaugurato in occasione del primo anniversario della morte, la domenica del 27 ottobre 1963.