– Museum of Copying di FAT, ovvero un'esplorazione dell'atto del copiare in architettura, all'Arsenale (foto di apertura di Gaia Cambiaggi)
– Beyond Entropy Angola, il padiglione dell'Angola curato da Stefano Rabolli Pansera e Paula Nascimiento sull'Isola di San Giorgio.
– Kethra, la prima partecipazione del Kuwait alla Biennale di Venezia, con un'installazione all'Arsenale a cura di Zahra Ali Baba;
– OMA: Public Works. Architecture by civil servants, nel Padiglione Centrale dei Giardini;
– Unmediated democracy demands unmediated space, il padiglione della Croazia curato da Tomislav Pavelic che negli spazi dell'Arsenale ha portato il lavoro di Pulska grupa;
– Background, installazione del Regno del Bahrain all'Arsenale, a cura di Noura Al Sayeh;
– La Wunderkammer di Tod Williams Billie Tsien Architects all'Arsenale;
– Il padiglione dell'Olanda Re-set a cura di Ole Bouman con un progetto di Inside Outside Petra Blaisse;
– Thomas Demand con Martin Boyce, Thomas Scheibitz, CCA nel Padiglione Centrale dei Giardini;
– Steve Parnell: Architecture magazines. Playgrounds and battlegrounds, nel Padiglione Centrale dei Giardini.