La classe ha selezionato Twitter come piattaforma da usare proprio per la velocità con cui collega gli studenti, offrendo loro l'esperienza di scrivere in pubblico (spesso e volentieri riguardo lo spazio pubblico), e per via del limite di 140 caratteri visto non solo come una sfida, ma anche come un'occasione per raffinare le proprie idee e i propri punti di vista. Agli studenti sono stati dati una serie di compiti, da svolgere integrando i contenuti degli altri corsi del workshop, con l'obiettivo di usare Twitter in modi nuovi e particolari: colloquialmente, descrittivamente, riflettendo la personalità e stimolando la critica. Questo è stato possibile grazie ad alcune gite speciali organizzati dalla scuola in luoghi come la Chaze Plaza o lo Zuccotti Park, e negli studi di design dove gli studenti hanno avuto la possibilità di intervistare i designer stessi.
Neil Donnelly ha concettualizzato #platform come una specie di algoritmo che combina quattro temi (venuti fuori durante il confronto con gli studenti), "quattro strutture" più il fattore tempo e la localizzazione. Il carattere, lo sfondo e il colore della carta cambiano man mano che le variabili si ricombinano. La rifinitura dei volantini riflette l'idea che questi tweets, molti dei quali documentano alcuni momenti all'interno dello spazio urbano, possano trovare il loro ingresso nella città sotto forma cartacea. Grazie all'altissimo numero di pubblicazioni "su richiesta", Neil ha messo insieme il fascicolo in 24 ore. Per farlo ha preso i tweet editati dai partecipanti del corso e uploadati in una cartella di Google Docs soprannominata "Platform Project Twitter Machine, e li ha poi impaginati velocemente.